EXCALIBUR 3 - maggio 1998
in questo numero

Un "polo" e non un "pollo"

di Giorgio Usai
Il grande merito di Silvio Berlusconi è stato quello di "sdoganare" la destra, tenuta ben quarant'anni fuori dal "giro" politico nazionale grazie a un patto scellerato tra D.C. e P.C.I., patto che arrivò fino all'insurrezione contro il governo Tambroni, nel 1960. Questo patto non scritto, infatti, privò la democrazia italiana dell'apporto di quelle forze che, pur riconosciute dall'elettorato, venivano stupidamente escluse dalla vita politica per consentire la turpe spartizione del potere tra cattolici e comunisti.
I danni causati alla Nazione dalla spartizione D.C./P.C.I. sono sotto gli occhi di tutti noi, ma non è di questo che vogliamo occuparci. Infatti vogliamo dire dell'opposizione, cioè di quelle forze politiche che, dopo il fatale esito elettorale del 1996, dovrebbero rendere difficile la vita a Prodi e compagni.
Già la conduzione della campagna elettorale del '96 fu confusa e priva di entusiasmo. Imbrigliate dalla colossale impostura della par condicio (a proposito: ne avete sentito più parlare?), le forze del Polo sembravano incapaci di reagire alla violentissima campagna sferrata dall'Ulivo attraverso tutta la stampa asservita (eccezioni: "Il Giornale" di Feltri ed "Il Tempo"), le tre reti Rai (occupate da D.C. e P.C.I. in quarant'anni di monopolio), che facevano (e fanno) politica per il centrosinistra, e persino attraverso personaggi della Finivest che sono dichiaratamente di sinistra e lavorano per essa (Costanzo, Mentana, Sposini, ecc.).
L'incredibile risultato delle elezioni politiche '96 fu che il centrosinistra vinse non già per forza sua, ma per l'incredibile patto con Bertinotti di non-belligeranza: insomma il Polo perse per sua stupidità. Il Polo avrebbe dovuto avere la stessa sfrontata spregiudicatezza del P.d.S., che pur di battere "le destre", era disposto ad allearsi anche con Bossi...
Dopo sette mesi di governo, dopo la storica vittoria del 27 marzo 1994 - la destra tornava al potere dopo cinquant'anni grazie al voto popolare!!! - le quinte colonne di badogliani del Polo (Dini e il lerciume come Dotti e compagnia) riuscirono a vanificare l'azione di Berlusconi e Fini, ribaltando proditoriamente l'esito delle elezioni grazie all'aiuto dell'"uomo del colle" (o del S.I.S.D.E.).
Quello che seguì sembrava scritto su un copione: il capo del Polo, pur disponendo di un formidabile apparato propagandistico (tre reti tv!!!), col quale poteva - e tuttora può - schiacciare qualsiasi avversario con una propaganda ben diretta, sembrava immobilizzato e imbrigliato da una forsennata campagna giudiziaria di cui mai s'era visto l'uguale in un paese dell'Occidente libero. Una parte della magistratura, infatti, minoritaria ma arrogante, decisiva, violenta, politicizzata, agisce su preciso mandato di un partito (P.d.S., ex P.C.I.) per combattere gli avversari politici senza tregua.
Passano così due anni di governo dell'Ulivo, durante i quali gli Italiani hanno finalmente conosciuto cosa vuol dire avere i comunisti al governo. I comunisti, con la loro fame di potere, di tasse, con la loro arroganza, con la loro arretratezza culturale (vi ricordate le "tirate" a scuola sull'avvenire del mondo a sinistra, sul "progresso", sulle "conquiste" ottenute dai regimi dell'Est...), con la loro incredibile faccia tosta nel fare il contrario di tutto quello che, per anni, avevano predicato.
Nella nostra università, negli anni settanta, c'erano dei professori che, oltre a violare la legge con gli "esami di gruppo", predicavano il "progresso dell'Albania" come esempio per noi... Sì, dell'Albania! Oggi questi farabutti sono ancora a galla e continuano a latrare contro i "capitalisti" (come Dini), ma li appoggiano al governo.
Dobbiamo però dire, purtroppo, che l'opposizione ha commesso colossali errori come l'appoggio alla mortadella Prodi durante la crisi albanese del 1997. Oggi lo stolido bolognese col suo ladrone Visco ("fisco ladrone") sarebbero solo un brutto ricordo se Berlusconi non avesse offerto il suo appoggio al governo abbandonato dallo zombie Bertinotti... Invece il Polo appoggiò Prodi per l'inutile avventura in Albania, salvò il P.d.S. (che già si preparava a tornare a casa) ed ebbe gli sberleffi di tutti.
Oggi, paradossalmente, il migliore alleato dell'Ulivo è Berlusconi, visto che la sua formazione è zeppa di potenziali badogliani, pronti a spostarsi col centro (?); e anche certi alleati sono traditori in potenza, come Mastella e lo stesso Casini.
È dunque possibile fare opposizione con queste forze?
È necessario, dapprima, effettuare una profonda indagine ideologica per verificare la posizione dell'opposizione potenziale. Che cosa significa sproloquiare ancora di centro quando un referendum popolare ha inequivocabilmente scelto il bipolarismo?
I traditori annidati nel Polo, infatti, sperano dì ricostruire una specie di D.C. che, conquistata una buona vittoria elettorale, scelga poi di allearsi coi P.d.S. e rifare, in questo modo, quello che hanno fatto - con tanti affari - per cinquant'anni. È proprio questo disegno che Berlusconi e Fini devono vanificare, affinché gli Italiani che non vogliono l'Ulivo - e sono la maggioranza!!! - non vengano ancora una volta truffati dai "cristiani" (?) in politica.
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