EXCALIBUR 4 - giugno 1998
nello Speciale...

In attesa del prossimo attacco

Circa un anno fa, citando Esopo a proposito delle bufale orchestrate contro la Folgore da fonti giornalistiche (Ferrara e altri) e da comparti politici (Manconi, Bertinotti e altri), scrissi che «il disonesto, quando compie atti immorali ricorre a ogni pretesto plausibile; se poi non lo trova mette in pratica comunque le sue cattive intenzioni...».
La "cattiva intenzione" di turno era di denigrare il mondo militare, attività peraltro di routine, e sollecitare lo scioglimento della "Folgore".
Oggi, 28 maggio, la stampa ci informa che la Commissione Gallo, notoriamente di adamantina estrazione antifascista, ha concluso anche il supplemento di inchiesta (sollecitato dai "prodiani" dopo un primo nulla di fatto), dichiarando che non è emersa alcuna prova che i militari della missione "lbis" (undici dei quali in Somalia ci sono morti e un centinaio hanno riportato ferite) abbiano torturato o stuprato chicchessia. Tuttavia per blandire Bertinotti, Manconi, Accame e altri, la commissione si avventura in improbabili lezioncine sull'azione di comando «talvolta inadeguata e carente». Così un ufficiale o un sottufficiale che ha vissuto e sofferto il durissimo ambiente operativo somalo, oggi può imparare qualcosa sull'azione di comando da Gallo e dai suoi esperti commissari.
Tutte le ben remunerate (dalla stampa) tardive denuncie si sono rivelate fasulle, inclusa l'ultima del nobile Maresciallo Aloi, per la quale «è consistente il numero di sconfessioni di fatti da lui narrati».
Ora tuttavia si pone una domanda: che si fa? Ci si mette una pietra sopra o si presenta il conto a qualcuno?
Per quanto riguarda la magistratura, non credo si corra il rischio che a qualcuno si chieda conto delle accuse infamanti e della denigrazione riversata soprattutto sulla Folgore. Ma ciò che appare meno comprensibile è che anche da parte delle Forze Armate non venga promossa un'azione legale tesa a tutelare il prestigio e l'onorabilità militare.
Come nel passato anche questa volta sembra di avvertire il sospiro di sollievo perché... anche questa è passata!
In altri termini riecheggia la consueta parola d'ordine: «tutti zitti e mosca, la cosa migliore è tacere». Con quali effetti per il morale e per l'orgoglio militare si può ben capire. Ma una pluridecennale educazione a incassare e defilarsi preclude a giovani e meno giovani impennate d'orgoglio.
Ora c'è solo da aspettare il prossimo attacco presumibilmente per episodi di nonnismo che vedranno i nostri guerrieri anziani costringere le reclute a fare cucù con grande disdoro per l'onore delle Forze Armate e scandalo delle anime belle antimilitariste che a questo si interessano e non al problema della disoccupazione o quisquilie similari. E tra le quisquilie potremo accennare ad alcune malefatte ormai demodé riguardanti 85 (o 100) milioni di morti totalizzati dai compagni di fede e di ideologia. Ma, ripeto, non è il caso di innescare, solo per queste quisquilie, inopportuni processi di reciproca legittimazione antifascista o anticomunista che sia! È il nonnismo che merita le analisi escatologiche di questi giganti dell'etica, che ciclicamente sviscerano questo prioritario problema della difesa nazionale e fanno sollevare da incarichi di comando uomini capaci e dediti all'amor di Patria.
Ma l'aspetto ineffabile e paradossale di questo problema è che comunque si sta procedendo allo scioglimento della Folgore. E come? Ma nel modo più semplice e strisciante: frazionando la dipendenza dei suoi reparti e affidando il comando della brigata anche a non paracadutisti. In altre parole la Folgore non sarà sciolta ma solo spezzettata e opportunamente annacquata!
Contenti Bertinotti, Manconi e altri! Quante cose sapeva Esopo! Ma noi quando diventeremo un popolo serio?
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