EXCALIBUR 14 - novembre 1999
in questo numero

Tre "sì" per lo sviluppo

di Edoardo Usai
Perché oggi, in Sardegna, il tema delle riforme è al centro del dibattito politico? Perché i referendum del 21 novembre rivestiranno una così grande importanza nel processo di cambiamento della nostra Regione?
Il motivo è semplice: la nostra è un'isola povera, sorretta da un sistema produttivo fuori dal mercato e guidata da una Regione vecchia, burocratizzata che invece di creare nel territorio le condizioni per lo sviluppo rappresenta un suo freno per la crescita economica e per l'occupazione. Se non cambiamo profondamente la nostra Regione, cominciando a dotarla di governi autorevoli e stabili, per la Sardegna non c'è futuro e per i Sardi non vi è speranza. Come potrebbe esserci una speranza per un futuro migliore con una Regione che nella scorsa legislatura ha subìto sei crisi di governo e che in questa veda attonita il fatto che dopo cinque mesi non si è riusciti ancora a varare una Giunta?
Serve un vero presidenzialismo e un vero maggioritario. È necessario che i cittadini eleggano direttamente il loro Presidente e la sua maggioranza con un sistema elettorale che da una parte metta al riparo il presidente eletto dai ricatti e dagli interessi dei gruppi, gruppetti o singoli consiglieri, e dall'altra gli dia una maggioranza numerica che gli permetta di governare stabilmente per una intera legislatura.
Votando "sì" il 21 novembre, impegneremo moralmente il Consiglio Regionale a varare finalmente la riforma e daremo occasione ai Sardi di poter dare una salutare spallata riformatrice al palazzo della politica che non vuole cambiare e che senza una pressione dell'opinione pubblica non cambierà mai.
Un'ultima considerazione deve essere fatta sul terzo referendum, quello relativo alla riduzione dell'indennità dei consiglieri regionali: la materia deve essere affrontata perché le indennità e gli stipendi, tutte le indennità e gli stipendi, che competono a deputati, senatori, consiglieri regionali, componenti dei consigli di amministrazione, solo per fare qualche esempio, siano moralizzate e razionalizzate. Sarà sicuramente un risparmio per lo Stato e un concreto invito a produrre meglio e di più.
Un invito quindi a esprimere il 21 novembre tre "sì" che contribuiscano, con il sostegno di A.N., a risvegliare le coscienze dei Sardi umiliate dalle ultime vicende del Consiglio Regionale.
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