EXCALIBUR 15 - dic. 1999 / gen. 2000
in questo numero

Dibattito: A.N. sì

Le polemiche (post-elettorali o pre-congressuali?) stanno attraversando il partito in Sardegna. Ecco un parere "pro"-A.N.

di Gianluca Grosso
La premessa fondamentale è capire che A.N. sta vivendo una sorta di crisi strutturale di crescita, naturale e necessaria.
Naturale perché ogni organismo che si sviluppa, e i partiti politici non fanno eccezione, si trova a dover affrontare delle fasi di crisi e di stanchezza, che si alternano ai momenti di rilascio e che hanno anche il fine di temprarlo e renderlo più forte. Necessaria perché se non siamo in grado di affrontare e superare queste fasi con energia e determinazione, fornendo anche risposte nuove e originali, vuol dire che siamo destinati a un percorso da comprimari e al piccolo cabotaggio politico-elettorale.
Come vecchio M.S.I. noi non avevamo mai affrontato, ad esempio, i molti problemi che scaturiscono dall'essere all'interno di un'alleanza dì Governo, dall'avere dei partners politici che sono anche molto diversi da noi e coi quali bisogna comunque mediare e trovare un accordo quotidianamente su mille questioni. Questo ha sicuramente provocato delle crisi e delle divisioni al nostro interno a causa del manifestarsi di due atteggiamenti mentali ugualmente sbagliati. Il primo lo definirei la "sindrome dei duri e puri". Noi siamo i Migliori, i più belli, più bravi, ecc., gli altri sono tutti ladri, spie e checche. Con questa forma mentis è chiaro che i conflitti sono all'ordine del giorno... Il secondo, ugualmente distruttivo è quello di chi cova, spesso inconsapevolmente, un ingiustificato complesso di inferiorità, per cui non diciamo mai di no ai nostri alleati e accettiamo qualunque condizione ci impongano; ovviamente i nostri partners che si accorgono di ciò approfittano della situazione per darci spazi ridottissimi e ruoli secondari.
L'atteggiamento più giusto è sicuramente quello di chi, privo sia di complessi di inferiorità che di superiorità, sa farsi rispettare dai propri alleati e ha una propria capacità propositiva originale.
Ancora, la famosa "identità", le innumerevoli e logoranti diatribe tra destra sociale e destra liberale, le annose e sterili discussioni sul modello economico e potremmo andare ancora avanti per mille pagine. Queste polemiche dovrebbero avere ormai fatto capire a tutti noi che non possiamo avere una sola identità, ma che siamo il crocevia di diversi filoni politici e culturali che si sono ritrovati su un progetto comune agli inizi del '900 e che su questo "ente cordiale" ancora troviamo linguaggi e atteggiamento affini che ci fanno superare le contrapposizioni. Se non si comprende questo continueremo a dividerci e a danneggiarci al nostro interno, senza che all'esterno la gente - e quindi gli elettori - ne abbia la minima cognizione e ne senta la più piccola necessità.
La pubblica opinione vuole che noi affrontiamo al massimo un paio di questioni all'anno, quelle cui ovviamente è più interessata da vicino, e che su di esse creiamo il caso politico, dandogli il maggior risalto possibile. Dimostrando di credere in quello che facciamo, senza infingimenti, e coinvolgendo anche gli alleati nel nostro progetto. Solo così saremo visibili agli occhi della gente, solo così le nostre battaglie saranno identificabili e la nostra presenza non soffrirà più di appannamenti o di equivoci.
Un altro nodo da risolvere è quello rappresentato dalla nostra comunicazione politica. Cari amici, qui siamo all'anno zero o, bene che ci vada, ci siamo fermati agli anni '50 e alle fiamme di cartapesta. Un Partito che non sa elaborare una decente comunicazione delle sue iniziative con i mezzi che oggi offre la tecnologia, non ha un grande futuro davanti a sé. E, al di là degli strumenti con cui la attua, deve anche avere la capacità dì elaborarne i contenuti in maniera allettante e persuasiva e deve riuscire a trasmetterli secondo una precisa e non improvvisata scansione temporale.
Queste sono solo alcune provocazioni che volevo rivolgere al nostro mondo per riflettere su argomenti nuovi e di cui fino a oggi ci si è disinteressati quasi completamente. Mi si perdonerà se per una volta non ho parlato della riapertura delle vecchie sezioni...
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