EXCALIBUR 15 - dic. 1999 / gen. 2000
in questo numero

Il "Massimo" da battere

Analisi di fine anno sulla situazione politica nazionale: strali su par condicio, magistratura e sospetto "rigurgito" di terrorismo!

di Giorgio Usai
Le avvisaglie non sono affatto buone. Il governo D'Alema, che si regge, è bene ricordarlo, non su una netta vittoria elettorale ma sul ribaltone dei vari Dini, Mastella, Scognamiglio, Cossiga e immondezza varia, è in palese difficoltà e vivacchia, ma tuttavia vuole caparbiamente arrivare al 2001. La concreta possibilità che alle prossime politiche vinca la coalizione di centrodestra, il Polo, senza il ricatto della Lega, turba profondamente i sonni del Massimo: questa volta Fini e il "Berlusca", se hanno imparato la lezione del '96, concluderanno un accordo con Pino Rauti e, in questo modo, avranno molto probabilmente i "numeri" per governare. Ciò é molto chiaro al centrosinistra e a Bertinotti; tutta questa gente, quindi, è estremamente decisa a dare battaglia con ogni mezzo, senza nessuno scrupolo. Se questo fatto fosse chiaramente presente a Berlusconi, Fini e Casini (e anche Segni, Pannella, ecc.) potremmo stare tranquilli, ma temiamo, invece, che queste egregie persone non abbiano ancora compreso di che siano capaci i comunisti, e gli ex comunisti, per conservare il potere.
La prima arma che essi adoperano egregiamente è la propaganda televisiva, in modo così massiccio e accurato che il povero Fede fa sorridere. Inseriti in tutte le televisioni, dico tutte, comprese quelle di "Mediaset", essi non conoscono affatto la stupida trappola della par condicio e straparlano per ore in tutti i programmi, compresi quelli più stupidi e apparentemente innocui. Un esempio? Provate a seguire, se vi regge lo stomaco, il quiz condotto dal Jerry Scotti e sentite le domande agli idioti concorrenti. Sembrano compilate dal capocellula della sezione Lenin. È un caso? Eppure sono riusciti a varare il decreto contro le TV libere, impedendo di fatto ogni dibattito preelettorale. Uno a zero.
La seconda arma che usano oramai da un decennio è la loro magistratura asservita, le "toghe rosse". Dopo aver distrutto il sistema di potere D.C.-P.S.I., costretto alla fuga segretari di partito, messi in galera decine di funzionari, portato al suicidio personaggi come Raoul Gardini (coraggioso imprenditore e generoso sportivo) e Gabriele Cagliari (capace dirigente industriale), questi figuri si sono gettati addosso a Silvio Berlusconi che, nel 1994, aveva osato entrare in politica. Oramai le incriminazioni per il "Cavaliere" appaiono una all'anno, tutte in periodo elettorale o preelettorale, supportate dalle omelie del presidente della Repubblica e dal coro della stampa asservita, dalla "Stampa" di Agnelli alla "Repubblica" di De Benedetti. Bisogna finirla con questi magistrati che, al riparo della loro intoccabilità, decidono senza responsabilità personale della libertà dei cittadini. Comunque, ancora due a zero per il regime.
La terza arma del regime è quella più pericolosa e mortale: è il terrorismo. Avete notato il "provvidenziale" riapparire di estremisti che lasciano tranquille bombe subito ritrovate dalle forze dell'ordine? Avete notato l'ennesimo rigurgito di antisemitismo che fa piangere tutti i direttori dei telegiornali?Possibile che tutto questo accada puntualmente o quando lo Stato di Israele è in difficoltà diplomatiche, o quando serve distrarre l'opinione pubblica dalle gravi difficoltà dell'Italia come il carovita, la criminalità organizzata, la droga che sembra senza freno, ecc.?
Tutti coloro che desiderano liberamente pensare e liberamente discutere di ogni fatto o problema storico, compresi quelli più dibattuti, sappiano che è ancora operante il decreto Mancino, la legge Scelba, la legge Reale, che subdolamente confondono reati di violenza con reati d'opinione, questi fermamente da combattere più degli altri perché le libere opinioni, diverse dal ciarpame fumettistico dei film di Benigni, possono veramente cambiare la storia scritta, e così sono andati, pensate un poco, agli... stadi calcistici a cercare antisemiti della Roma, della Lazio, del Milan, dell'Inter, perché gli striscioni di questi tifosi minano, evidentemente, la "sicurezza dello Stato"! Tutto questo accade mentre nelle città italiane è possibile venire aggrediti e assassinati da delinquenti senza nome. Tre a zero per il regime.
Conclusione. Amici carissimi: sveglia! Contro questa gente non è vero che non abbiamo armi. La Destra, il polo, se veramente vuole battere questo regime, deve realizzare che la prima cosa da fare è una profonda, decisa riflessione ideologica che ci conduca tutti alla conclusione che, con loro, è impossibile ogni accordo, ogni compromesso, ogni tregua, perché vengono dalle scuole di partito di Stalin e Longo.
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