EXCALIBUR 19 - maggio/giugno 2000
in questo numero

Lettere e opinioni

Lo spazio dei lettori

della Redazione
Delle semplici questioni pendenti.
Vorrei citare una frase dell'articolo di Isabella Luconi pubblicato sul numero scorso di Excalibur:
«[...] e quando la verità, scevra dal pregiudizio ideologico e politico di parte, riuscirà ad affermare che il tradimento fu la moneta usata per vendere l'Italia agli alleati fino a ieri nemici e che molti sacrificarono la loro vita per cancellare questo tradimento [...]».
Ho preferito non scrivere la mia interpretazione di queste parole, oltre al mio punto di vista personale, infatti queste parole non chiariscono a chi si riferisca l'autrice quando parla dei "traditori". Inoltre, mi accorgo che ancora oggi gli alleati vengono considerati da qualcuno come dei nemici...
Un'altra considerazione verte sull'articolo di Guido Garau riferito allo scrittore Nicola Lecca. Se Nicola Lecca ha letto il sopraccitato articolo e non ha risposto a questa provocazione, Nicola Lecca è da considerare persona civile e ragionevole.
L'unica arma per combattere uomini come Guido Garau è l'indifferenza. Il desiderio di rissa e di provocazione non devono essere oggetto di nessuna considerazione da parte delle persone civili in un paese democratico. La democrazia è un bene che si costruisce con il buon senso e la ragionevolezza, con gli elementi che sono espressione delle facoltà superiori della mente umana, che permettono di accettare le idee di tutti.
Concludo con una frase significativa dello psichiatra svizzero Carl Gustav Jung:
«L'evoluzione della civiltà consiste in un progressivo addomesticamento dell'animale che sta dentro l'uomo».

Giuseppe Corda

L'Idea che non muore.
Sono ormai sessant'anni che ci hanno segregato o, come dicono loro, "messi nelle fogne", e per continuare a tenerci nel dimenticatoio hanno usato tutte le armi, compresa la peggiore: la "menzogna".
Ci hanno definiti via via criminali, assassini, sadici e stragisti ma hanno continuato in questi anni a temerci e più che noi a temere la nostra Idea.
Per dare un senso alla loro mediocrità hanno perfino inventato una guerra civile che non è mai esistita: così hanno chiamato l'invasione della nostra Patria da parte di un esercito straniero spalleggiato da uno sparuto gruppo di "pseudoitaliani" chiamati partigiani, che hanno poi elevato al rango di "eroi".
I veri Eroi in questa guerra sono esistiti veramente, ma avevano il volto degli 800 mila ragazzi partiti volontari a combattere tra le fila dell'esercito della R.S.I..
E cosa ha spinto questi ragazzi a donare il più delle volte anche la vita, se non quell'Idea che dopo tanti anni ci tiene ancora uniti, lontani ma vicini nel nostro credo, pronti ancora a combattere contro l'imperare di quell'idea atea e criminale che è il comunismo e contro quella altrettanto brutale del capitalismo globalizzante, che l'unica cosa che è veramente in grado di globalizzare è la ricchezza dei pochi a discapito della povertà dei molti.
Ma noi siamo la terza via, nel nostro sangue scorrono sentimenti quali l'Onore, il Dovere, il Cameratismo, parole come Patria, Fede, Giustizia. Non riusciranno a farci tacere, loro lo sanno e ci temono.
Quando troveremo il coraggio di uscire dai nostri circoli per andare in mezzo all'Italia operaia e contadina, a lottare con essa per una giustizia più giusta, un'Italia finalmente Patria e non più solo Stato, quando proveremo a ridarle l'orgoglio e la fierezza di essere Italiani; solo allora la nostra Idea tornerà a volare e potremmo finalmente urlare al mondo che noi siamo stati, siamo e saremo sempre "fascisti".

Stefano Abelli
Striscia... la politica
Il neo Ministro della Sanità Umberto Veronesi anni fa scrisse un bellissimo libro: "Di cancro si può guarire".
Ci perviene notizia che il Ministro ne scriverà a breve un altro: "Di Rosy Bindi si può morire". Auguri Sig. Ministro.
L'On. D'Alema è stato visto aggirarsi di notte insieme al compagno Occhetto fra i corridoi del Quirinale.
Ci perviene notizia che cercavano una stanza dove aprire una nuova associazione intitolata "Comunisti trombati".
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