EXCALIBUR 22 - ottobre/novembre 2000
in questo numero

Riviste: "Trasgressioni"

di Angelo Abis
La copertina del numero 29 della rivista "Trasgressioni" di Marco Tarchi
Marco Tarchi non è proprio uno sconosciuto nel mondo della destra: enfant prodige del M.S.I. a partire dalla prima metà degli anni '70, leader della corrente "Rautiana", si sforzò (prendendo esempio dalla Francia, dove un giovanissimo intellettuale, Alain De Benoist, insieme a una nutrita schiera di sociologi, politologi, storici e scienziati, stava ridisegnando la mappa culturale della destra francese) di promuovere il rinnovamento delle coordinate ideologiche e culturali del M.S.I., allora appiattito su posizioni di sterile nostalgismo. Mal gliene incolse! Fu immediatamente espulso dal partito. Motivo ufficiale: aver fatto della satira, su un foglio underground, "La voce della fogna", sulla figura di Almirante.
Tarchi proseguì per la sua strada: insieme ad altri intellettuali della destra diede vita al movimento metapolitico sbrigativamente definito "Nuova Destra". Il movimento suscitò grande interesse in tutto il mondo culturale italiano nei primi anni '80, costringendo al dibattito, sui temi che portava avanti, gran parte della stampa e dei mass-media nazionali. Ma a Tarchi andava stretto l'abito della "Nuova Destra" e si lanciò nel progetto ambizioso di creare qualcosa che andasse oltre la destra e la sinistra.
Il primo risultato fu fallimentare: fuoriuscita dal dibattito culturale, luci spente da parte dei mass-media, nessun acquisto a sinistra, disinteresse completo a destra. Ma, se fallì il progetto, non per questo fallì l'uomo. Tarchi infatti venne accreditato come intellettuale non conformista, politologo di spessore, autore di testi apprezzati quali: "Partito unico e dinamica autoritaria", "La rivoluzione legale. Identità collettive e crisi della democrazia in Italia e in Germania", "Cinquant'anni di nostalgia", "Dal M.S.I. ad A.N." e infine come promotore di numerose iniziative editoriali.
A tutt'oggi stampa due riviste: una, il mensile "Diorama Letterario", di cui parleremo un'altra volta; l'altra, più "in", è un quadrimestrale a livello universitario che si avvale del contributo del mondo accademico non solo italiano, ma anche europeo e americano: "Trasgressioni".
L'ultimo numero, esattamente il 29, è a carattere monografico e si intitola: "Il nuovo populismo in Europa". Comprende una serie di saggi di accademici, tutti stranieri, eccetto Tarchi. Uno degli autori, Paul Taggart, censisce, in 17 paesi dell'Europa occidentale, nell'arco di tempo che va dal 1970 al 1994, 11 movimenti neopopulisti (fra i quali la Lega Nord e Forza Italia) che hanno raccolto mediamente il 7,4% dei voti, e 11 movimenti neofascisti (fra i quali viene anche collocato il M.S.I. del 1994) che, mediamente, hanno invece raccolto il 2,2% dei voti. Interessanti sono anche i segni caratteristici che Taggart individua nei movimenti neopopulisti: 1) ideologicamente questi partiti stanno a destra e hanno un orientamento antisistemico; 2) organizzativamente sono caratterizzati da strutture fortemente centralizzate con una leadership carismatica e personalizzata; 3) elettoralmente sono definiti da un area di consenso che è soprattutto maschile, impiegata nel settore privato, giovane e tratta da un ampio raggio di orientamenti politici.
Ai lettori di "Excalibur" che intendono capire quello che bolle a destra in Italia e in Europa, raccomandiamo caldamente questo numero di "Trasgressioni". Se poi non si spaventano per i corposi saggi di taglio accademico, si abbonino pure alla rivista.
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VICO SAN LUCIFERO