EXCALIBUR 28 - luglio/agosto 2001
in questo numero

Promesse mancate e occasioni perdute

Una gestione un po' "ballerina" della Regione sarda abbassa notevolmente l'indice di gradimento del popolo "di destra"

di Roberto Aledda
Sì... occasioni perdute dalla destra, in Sardegna, per caratterizzare la propria azione politica all'insegna della discontinuità con le passate amministrazioni di centrosinistra, della coerenza con le promesse fatte agli elettori, del coraggio di tagliare i ponti con il metodo clientelare che ha caratterizzato e caratterizza, oggi quanto ieri, le azioni di chi governa la regione Sarda.
Sono ormai passati due anni dall'insediamento della Giunta Floris, propiziato dal solito tradimento dell'elettorato (questa volta di centrosinistra) fatto dai soliti democristiani (Fois, Onida & C.). C'eravamo detti: «meglio così che avere il centrosinistra di nuovo al potere». Da parte di Alleanza Nazionale si parlò di "evento storico": per la prima volta la destra, con un forte numero di parlamentari, al governo in Sardegna... ma dopo due anni cosa è cambiato? Tensioni, litigi, minacce di rotture, sia all'interno della maggioranza che del proprio gruppo parlamentare; tante, ma per che cosa? Per posti in consiglio di amministrazione negli enti, nelle U.S.L., nelle banche, nelle finanziarie regionali, ecc., per sistemare i propri grandi elettori, la propria clientela, i propri parenti.
Ma sono gli stessi uomini e donne di destra vissuti accarezzando miti proibiti come Italo Balbo, Muti, D'Annunzio, la "Guardia di Ferro" di Codreanu, lo "Stato nazionale del lavoro" di Giovanni Gentile e il misticismo spirituale di Julius Evola; cresciuti politicamente tra una citazione di Ezra Pound e una di Nietzsche e rischiando la propria incolumità personale per esaltare la figura di uno statista coraggioso, onesto e riformatore come Benito Mussolini?
Altro che miti proibiti... oggi non sono neanche capaci di affrontare e risolvere con decisione il problema di una burocrazia regionale inefficiente e spesso in malafede. Sono un esempio emblematico le opere non fatte per riparare i danni dell'alluvione che colpì il basso Campidano (strade di importanza primaria ancora bloccate dopo quasi due anni ad Assemini e Macchiareddu), e, a distanza di un anno dall'epidemia della "lingua blu", le mancate vaccinazione alle pecore per la "blue tongue"; per non parlare di contributi e rimborsi erogati con i soliti tempi biblici... ringraziando il Padreterno per le abbondanti piogge di quest'anno che ci hanno salvato da un'ennesima annata siccitosa (a Cagliari, ormai, i cittadini si sono abituati ad avere l'acqua sino alle ore 15!).
E le riforme? Abbiamo sostenuto, speranzosi, un referendum, nel novembre del 1999, che ha chiaramente indicato qual è la volontà popolare: l'elezione diretta del Presidente della Regione. Assistiamo invece, a distanza di quasi due anni, a un balletto tra schieramenti politici trasversali favorevoli o meno a una Assemblea Costituente (a proposito, la partecipazione degli onorevoli sarà "compresa nel prezzo" o ci sarà l'ennesimo sostanzioso gettone di presenza per i partecipanti?) per le riforme: ma fino a oggi i nostri, compreso l'Assessore alle Riforme Masala, cosa hanno fatto?
Per non parlare dei Riformatori e del loro leader Fantola; perché non ci dice chiaramente il nome, il cognome e il partito di chi non le vuol fare le riforme? Ma è evidente che questa situazione gli fa comodo, perché facendole sul serio il suo partito non avrà più ragion d'essere e dovrà chiudere bottega.
Concludiamo con la riduzione dei compensi ai Consiglieri regionali: altra grossa presa in giro dei nostri amici del centrodestra, che ci hanno impegnato in un referendum ma si guardano bene, insieme all'opposizione, di rispettare la volontà popolare. E noi, fessi, che ci siamo cascati!
Fra tre anni si andrà di nuovo a votare; gli "onorevoli", con in testa quelli di A.N., stanno provvedendo a compattare la propria clientela; sicuramente il cavallo di battaglia saranno le riforme, la lotta alla siccità, la crescita economica (a proposito, nella crescita siamo ultimi tra le Regioni del meridione), il rinnovamento della classe dirigente... l'ultrasettantenne onorevole Felicetto Contu si sta fregando le mani!
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