EXCALIBUR 53 - aprile 2009
in questo numero

Stati depressivi e disturbi mentali gravi

Un gravissimo problema troppo spesso sottovalutato

di Lidio Collu
Due quadri di Edvard Munch: "La morte nella stanza della malata" (1893) e "Separazione" (1896), conservati presso la National Gallery di Oslo
Il 9 ottobre dello scorso 2008, si è celebrata ovunque la "Giornata Mondiale della Salute Mentale", giunta ormai alla 16^ edizione. Ciò dimostra la gravità del problema, seguito con apprensione dall'O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), a causa del suo diffondersi in tutti gli stati della Terra, creando una situazione allarmante, dovuta a un incontenibile incremento esponenziale.
Nel discorso inaugurale della manifestazione il direttore generale dell'O.M.S., Margaret Chau, riferendosi agli sconvolgimenti finanziari della crisi economica in corso, ha affermato che essa si ripercuote anche sulla salute psichica delle persone, precisando che una grande recessione, accompagnata da fenomeni di impoverimento generale dell'intero pianeta, colpisce proprio le popolazioni più vulnerabili, quali le donne sole con figli a carico o chi già soffre per disturbi psichici. Essa paventa il pericolo che l'incremento della povertà possa condurre a un aumento del consumo di alcol, del numero dei suicidi e degli episodi depressivi gravi. Che, se accompagnati dall'uso di droghe, possono aggravare ulteriormente il quadro preoccupante.
Astraendoci dall'allarmante denunzia del Direttore Generale dell'O.M.S., sappiamo che le difficoltà economiche possono generare disturbi con caratteristiche diverse, dovute anche all'impronta costituzionale di ogni individuo, influenzata dall'ambiente naturale e sociale in cui vive. È noto che possono comparire stanchezza fisica e mentale; disistima, che preclude ogni attività poiché ci si convince d'essere incapaci e che tutto il nostro agire sia inutile; cominciano ad apparire i dubbi centrati sull'inutilità della vita, per cui si sente il bisogno di evadere in luoghi ove i pensieri distruttivi possano scomparire; non trovandoli, subentra la disperazione e appare la follia suicida e omicida, come unica soluzione dei problemi esistenziali. Talvolta, come presunto fattore liberatorio, appaiono le crisi di pianto che, se hanno un parziale valore positivo, sicuramente aumentano lo stato di prostrazione. Crisi che si accompagnano a fobie di vario genere, paure senza cause manifeste, che spesso vengono ingigantite da immotivate ossessioni, che possono sfociare in fastidiosi attacchi di panico che allontanano dalla realtà, diventata insopportabile.
Un altro disturbo, originato dalla presunta convinzione che possa allontanare la nostra sofferenza, è l'iperattività: si sente interiormente una frenesia che ci impedisce di fermarci, negandoci anche il riposo. Senza considerare che la stanchezza ci conduce, poi, a uno stato di prostrazione che aggrava ancor più lo stato di salute.
È ovvio che i citati disturbi e altri più gravi non vengono causati soltanto dalla povertà e dai suoi dissesti finanziari.
I disturbi mentali racchiudono una lunga serie di affezioni, che le prevalenti scuole psichiatriche distinguono in due importanti gruppi, a loro volta divisi in sottogruppi:
1) Le nevrosi, o meglio stati depressivi, che come regola, permettono al malato di mantenere in qualche modo il contatto con la realtà. Le nevrosi comprendono i gravi disturbi d'ansia e le depressioni reattive (legate e dipendenti da fattori esterni alla volontà dell'individuo) come: un licenziamento dal lavoro, spesso inatteso; una malattia personale, di un familiare, di un'altra persona cara; la morte d'una persona alla quale siamo legati da profondo affetto; una separazione dai familiari, per motivi di lavoro o altro; una separazione definitiva, il divorzio dal proprio coniuge; le difficoltà economiche che non permettono il sostentamento della famiglia; da tutta un'altra serie di motivazioni, compreso l'ambiente ostile ove viene svolto il proprio lavoro, disturbo che spesso sfocia in un vero "mobbing".
2) Le psicosi: appartengono a tale gruppo le patologie psichiche più gravi, che non consentono al malato, di mantenere il contatto con la realtà. Fra esse una delle più conosciute è la schizofrenia, nelle sue molteplici forme, che colpisce un notevole numero di giovani. Le schizofrenie dipendono da fattori organici, che condizionano pesantemente il vivere quotidiano del malato: egli spesso perde il contatto con la realtà, diventando un asociale. Altre forme di psicosi sono: il disturbo bipolare, con le sue fasi alternanti, cicliche; la demenza, in particolare quella senile; l'autismo, che colpisce soprattutto nel periodo dell'infanzia, e isola i bambini e i ragazzi, che non riescono a comunicare con gli altri, e vivono come avulsi dalla realtà che li circonda, stretti nel loro mutismo.
Le malattie psichiatriche rappresentano in Europa il 19,5% di tutte le malattie e l'11% della popolazione europea soffre di qualche disturbo psichico. Nel mondo soffre di disturbi mentali il 20% dei bambini e degli adolescenti, a significare che la soglia dell'età va abbassandosi notevolmente. I disturbi più comuni sono: l'ansietà, il deficit di attenzione, i problemi d'amore e di appetito.
Ogni anno soffrono di depressione 30 milioni di persone residenti in Europa; quasi una persona su due, una volta nella vita, viene colpita da una malattia psichica; e circa la metà dei disturbi mentali inizia prima dei 14 anni d'età. I disordini mentali sono una delle cause più importanti del suicidio. Nell'Unione Europea, ogni 9 minuti, una persona con disturbi mentali si suicida; nel 90% dei casi la causa è dovuta alla mancanza di cure adeguate.
Stando alle statistiche dell'O.M.S. ogni anno un Europeo su dieci soffre di un disturbo mentale, mentre nel mondo ne soffre una persona su cinque.
In Italia, nell'ultimo anno, ha sofferto di un disturbo mentale il 7,2% della popolazione, che sale però al 18% considerando il corso della vita dell'individuo. Si tratta di un consistente numero di milioni di persone colpite. In Italia ne soffre un quinto della popolazione, e benché la percentuale rispetto a quella del resto del mondo sia abbastanza contenuta, purtroppo è in aumento, come ovunque. Soprattutto se si considera il numero consistente di persone che non ricevono alcun trattamento.
Ben tre quarti degli stati della terra non ha alcun bilancio riservato alla salute mentale. Solo il 3% delle persone che soffrono di un disagio mentale si rivolge al servizio sanitario, per cui il fenomeno sommerso è elevato e più preoccupante, poiché tanti ammalati non risultano individuati e costituiscono un rischio per sé stessi e un pericolo per i sani.
Nel mondo soffrono di disturbi psichici 154 milioni di persone, ma l'O.M.S. calcola che salgano a 450 milioni considerando coloro che hanno disturbi neurologici, mentali o comportamentali. Gli studi epidemiologici stimano che nel mondo tra il 12% e circa il 49% degli adulti ha avuto problemi di salute mentale nel corso della vita. Negli Stati Uniti, negli ultimi 30 anni, 543 milioni di persone sono state trattate dalle strutture psichiatriche.
Il quadro esposto è veramente allarmante: il numero degli ammalati psichici curati cresce di anno in anno e se si tiene conto del numero ancor più rilevante delle persone che non vengono assistite, l'umanità si avvia verso un sicuro declino. Dobbiamo aggiungere lo stato di deplorevole degrado delle strutture (gli ex ospedali psichiatrici) in cui hanno vissuto per lunghi anni tanti ammalati mentali: situazione che non è certo migliorata con la legge Basaglia, poiché pur chiudendo i manicomi non si è provveduto a fornire le strutture e i servizi specialistici necessari. Tuttavia, anche in Sardegna, sono diffusi i Servizi d'Igiene Mentale con alcune moderne strutture che però risultano insufficienti per numero.
L'opera di prevenzione è indubbiamente una delle armi di difesa più efficaci. Dobbiamo quindi fare in modo di trascorrere una vita sana, che significa anche mangiare, bere, dormire, riposare, muoverci in modo moderato e giusto, ricordando che ogni nostro errore di comportamento potrà essere più avanti pagato a caro prezzo. Dobbiamo evitare il tabacco, le droghe e i liquori e ogni altra sostanza dannosa. È necessario reagire in modo opportuno a ogni fatto negativo, nutrirci di pensieri positivi, tenendo il cervello, come il restante corpo, in costante esercizio, affinché le nostre capacità intellettive e fisiche siano sempre efficienti: occorre vivere sereni, in equilibrio e in armonia con sé stessi, con gli altri e con la natura; potremo vivere bene fino a tarda età, superando felicemente i sacrifici e le situazioni dolorose, soltanto se saremo morigerati; il coraggio e la volontà di vivere costituiscono il miglior deterrente contro le malattie.
La fede religiosa rafforza la capacità di sostenere positivamente ogni prova. Il cervello, centrale pulsante del nostro organismo - capolavoro dell'Universo - con l'asse psico-neuro-immuno-endocrino devono essere tenuti sempre in perfetto stato, poiché è dal loro funzionamento ottimale che dipende la salute dell'individuo.
Il comportamento generoso e l'amore verso il prossimo procurano gioia interiore, intima soddisfazione e serenità di spirito. È quanto ognuno desidera!
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