EXCALIBUR 72 - gennaio 2013
in questo numero

Gli effetti del decreto Monti "Cresci Italia"

Un decreto "Ammazza Italia" con effetti disastrosi anche nel 2013. Fonte Unioncamere: nel 2012 chiuse mille aziende al giorno

di Ernesto Curreli
Monti lo aveva battezzato pomposamente "Decreto Cresci Italia". Nella realtà si è trasformato in un decreto "Ammazza Italia".
I dati sono impietosi. Rete Imprese, che raggruppa le imprese artigiane, e Istat hanno fotografato alla fine di gennaio 2013 la realtà economica e i dati sono impressionanti.
Nel 2012 hanno chiuso decine di migliaia di imprese, mentre le previsioni per il 2013 sono ancora più preoccupanti.

2012 2013
Pressione fiscale stimata 55,2% 56,1%
Consumi reali pro capite 15.920 euro 15.695 euro
Reddito disponibile pro capite 17.337 euro 16.955 euro
Imprese chiuse 216.000 ?
Fallimenti nell'edilizia 9.500 ?
Consumi reali pro capite Meno del 4% (livello del 1977)
Reddito familiare A livello del 1987
Taglio dei finanziamenti bancari Meno 32 miliardi
Istat 8 milioni di poveri
Istat Occupati al 61%
Istat Chiude un'impresa al minuto
Istat Lavoratori inattivi: peggio solo in Grecia e Ungheria
Unioncamere 1.000 aziende chiudono ogni giorno


Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha rilasciato una dichiarazione che sembra un ultimo appello, prima del tracollo del sistema imprese: «La crisi sta lasciando profonde ferite. È un'emergenza economica e sociale. Dobbiamo creare lavoro, riconoscere e riaffermare la centralità delle imprese, restituire ai giovani un futuro di progresso facendo ripartire subito l'economia e rilanciando l'industria. L'alternativa è il declino».
Il dato peggiore, però, è quello diffuso il 24 gennaio da Unioncamere, che contrariamente a Rete Imprese è in possesso dei dati delle aziende di tutti i settori iscritte nelle Camere di Commercio: nel 2012 hanno chiuso mille imprese al giorno, con una maggiore incidenza nel Nord Italia. Questo è il risultato del decreto "Ammazza Italia".
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