EXCALIBUR 79 - maggio 2014
in questo numero

Risparmiare. Sulle spalle degli altri

Spending review: una storia infinita al limite dell'assurdo

di Gianfranco Anedda
I tagli alla spesa improduttiva sono stati sempre promessi, quelli al reddito dei cittadini invece sono realizzati
Viva la lingua inglese. Ammorbidisce le notizie ingrate rendendole non comprensibili alla maggioranza dei lettori. È una moda. Col tempo ci si abitua. Oggi parliamo di "spending review", letteralmente "revisione della spesa". Intesa come risparmio. Sono anni che se ne parla. Ancora non si comprende se dopo fiumi di inchiostro, nomina di un responsabile, tale Cottarelli, si siano ottenuti dei risultati, intendo qualche effetto concreto. Pare non si riesca nemmeno a recuperare quanto necessario per ridurre di 80 euro l'imposizione fiscale nei confronti degli aventi diritto. Sarebbero coloro che hanno uno stipendio, un salario, una pensione inferiore a 1.500 euro.
Eppure se con comprensibile curiosità andiamo a indagare sui "risparmi" ottenuti restiamo entusiasti. Potremmo non essere d'accordo sui "tagli lineari" (non lo siamo), da leggere come tagli indiscriminati. Chi c'è, c'è. Per il resto ne riparleremo.
Pare infatti che recuperato quanto necessario per il 2014 per gli anni a venire il finanziamento debba ancora essere trovato. Pare insomma che sia consentito sopravvivere negli ultimi mesi del 2014 ma non negli anni futuri. Una onorevole deputata (contenta la presidentessa Boldrini?) ha comunicato, soddisfatta, che con 80 euro si mangia bene per quindici giorni. Parrebbe addirittura che si possa andare a mangiare fuori casa quattro volte. Venti euro a pasto. Da soli. Guai ai coniugi. Peggio se con figli.
Comunque riduzioni (risparmi) in ogni dove. Primeggiano per demagogia i tagli alle indennità o ai compensi dei (così chiamati con termine usato in senso dispregiativo) "politici". Seguono la riduzione delle spese per la sanità pubblica, per la previdenza sociale, per i controlli sulla violazione della spesa sociale e così via cantando.
D'altra parte la riduzione della spesa per la previdenza è opera politicamente meritoria perché si tratta di una istituzione creata nel mai abbastanza deprecato ventennio.
Se avessimo tempo e la possibilità d'effettuare una indagine, scopriremmo situazioni incredibili.
Non crediamo sia questo il modo d'agire (per gli enti inutili che rappresentano una voragine di spreco, sono stati impegnati 64 anni per eliminarne uno). È vero che il poco diffuso diventa molto. È vero che molte piccole spese diventano una spesa importante. Ma, ci chiediamo, quanto costa accertare e verificare tali piccole spese? A meno che non intendano ricorrere all'antico slogan (e dagli con l'inglese) delle brigate rosse: colpiscine uno per educarne cento.
Siamo comunque contenti, per coloro che riceveranno, direttamente o indirettamente, 80 euro e perché, come deve essere in regime di democrazia, impera la trasparenza. Sono danari nostri, abbiamo diritto di conoscere la destinazione.
Vediamo come, con spirito democratico e con rispetto per i cittadini, viene attuata la "trasparenza". Ecco un provvedimento legislativo:
Titolo: "Modifiche apportate in sede di conversione al decreto legge 6 luglio 2012."
Articolo 1 - "Al comma 1, primo periodo, alle parole "i contratti stipulati" sono aggiunte le seguenti: "successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione al presente decreto" e l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: "Le centrali di acquisto regionali, pur tenendo conto dei parametri di qualità e di prezzo degli strumenti messi a disposizione da CONSIP, non sono soggette all'applicazione dell'articolo 26, comma 3, della legge 23 dicembre 1989 n. 488.".
Soddisfatti? Buon lavoro!
Se questa è trasparenza viva l'acqua torbida!

- Pil 1º trimestre 2014 (sul 4º del 2013): -0,1%
- Immigrazione (sui 4 mesi 2013): +823%
- Debito pubblico: € 2.120 miliardi (+12,8 miliardi)
- Disoccupazione giovanile (su marzo 2014): +3,1%
- Imposizione fiscale 2014 (stima sul 2013): +0,2%
- Spesa pubblica: da € 798 miliardi a € 809 miliardi
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