Excalibur verde
SPECIALE
Sardi a Salò: Gioacchino Solinas

Una brillante carriera

Il Generale di Brigata
Gioacchino Solinas
È passato un altro 25 aprile col consueto fardello di rievocazioni resistenziali e di fatti d'arme legati alla difesa di Roma che nei giorni dall'8 al 10 settembre 1943 ebbero come principale protagonista la Divisione "Granatieri di Sardegna" comandata dal Gen. Gioacchino Solinas.
Il nome di questo alto ufficiale sardo nativo di Bonorva è poco noto, a causa del lungo oblio che ha dovuto subire per essersi schierato con la Rsi, ma il suo stato di servizio attesta che possedeva qualità militari non comuni.
Come tanti altri ufficiali della sua generazione, a forgiarne il carattere fu la Grande Guerra, cui dapprima prende parte come sottotenente del 2º Reggimento Bersaglieri e poi col grado di capitano.
Nel primo dopoguerra è in Cirenaica con un reparto di truppe indigene impiegato in operazioni di controguerriglia, quindi, da maggiore, presta servizio a Zara agli ordini dell'allora Col. Giovanni Messe e nel 1938-'39 opera in territorio etiopico alla testa della XVI Brigata coloniale dislocata nella zona di Gondar.
La Seconda Guerra Mondiale lo trova in prima linea sul fronte greco-albanese dove si guadagna la promozione a Generale di Brigata e nel 1941 partecipa alla Campagna di Russia come vicecomandante della Divisione "Celere". Il suo brillante comportamento sul campo gli frutta diverse ricompense al valore: due Medaglie d'argento, una di bronzo, tre Croci al merito di guerra e la Croce di ferro tedesca; peraltro sarà ancora Giovanni Messe, questa volta da comandante del Csir, a formulare lusinghieri giudizi per la sua azione di comando.
Nel novembre 1942 il Generale Solinas comanda la Divisione "Cremona", trasferita dalla Sardegna in Corsica per fronteggiare eventuali sbarchi degli Alleati, incarico che ricopre fino ai primi di agosto del 1943 quando è destinato alla Divisione "Granatieri di Sardegna", una delle Grandi Unità poste a difesa di Roma.
Il nuovo compito non fu una sinecura, trattandosi di una unità che andava ritemprata e la cui efficienza venne messa alla prova nei giorni dell'Armistizio.
Dopo essersi fieramente battuto contro i Tedeschi alla testa della "Granatieri", il Generale Solinas passò con la Repubblica Sociale effettuando una scelta che segnò la fine della sua carriera.
La vicenda di questo valoroso ufficiale è stata portata alla ribalta nel 2005 dallo studioso Daniele Sanna, autore del libro "Da Porta San Paolo a Salò", il quale ripercorre le vicissitudini postarmistiziali per mettere in luce le ragioni che lo portarono ad aderire alla Repubblica di Mussolini.
Francamente sarebbe eccessivo considerare obiettivo uno scritto costellato di pregiudizi ideologici e che fa un uso molto strumentale delle fonti, ma comunque da apprezzare per gli ampi stralci tratti da un memoriale redatto dal Generale Solinas negli Anni '60, da cui si ricava un quadro incisivo degli anni 1943-'45.