EXCALIBUR 87 - giugno 2015
in questo numero

L'ideologia venefica del gender

L'ultima frontiera dei profeti armati del Nulla

di Corrado Meloni
Siamo al deragliamento dai binari della Ragione
Mentre scrivo queste righe ancora fervono i preparativi per la manifestazione nazionale del 20 giugno prossimo a Roma, organizzata dal comitato "Difendiamo i nostri figli" (per riaffermare il diritto di mamma e papà a educare i figli e a fermare la "colonizzazione ideologica" della teoria gender nelle scuole).
Si tratta, quindi, di una grande mobilitazione civile per la difesa della famiglia tradizionale che trascende l'appartenenza cattolica dei singoli promotori del comitato e, difatti, hanno annunciato la loro adesione diversi rappresentati di altre chiese cristiane e di differenti confessioni religiose, nonché numerosi esponenti laici e politici non riconducibili alla militanza cattolica in senso stretto.
Tutto ciò sta avvenendo sulla scia di quanto hanno fatto i volenterosi cugini d'Oltralpe col popolare e trasversale movimento de "La Manif pour Tout", che ha portato nelle piazze di Francia milioni di cittadini cattolici, musulmani e laici per opporsi alla deriva omosessualista in tema di matrimoni e adozioni imposta alla società francese dalla République governata dalla Gauche caviar. Proprio come sta accadendo ora in Italia, purtroppo.
Certo, la tradizione massonica e laicista di Parigi ha reso più facile il disegno dissolutorio delle note lobby e all'ombra del Cupolone la resistenza al Caos potrebbe essere più efficace. Si rimane però colpiti dalla faccia di tolla della sinistra italiota che, scientemente, arriva addirittura a negare l'evidenza sostenendo l'inesistenza dell'ideologia o teoria gender che sarebbe solo una formula polemica, un'invenzione propagandistica degli ambienti reazionari e clericali per spaventare l'opinione pubblica e sabotare il benemerito apostolato neo-giacobino volto a diffondere negli asili e nelle scuole di ogni ordine e grado del nuovo dogma politicamente corretto, il Logos nichilista per l'occasione incarnato nel gender con cui indottrinare i fanciulli sin dalla tenera età. E si è già arrivati in diversi casi a negare il consenso informato dei genitori con corsi tematici a dir poco ambigui e che hanno portato qualche padre di famiglia a passare alle vie di fatto nei confronti di zelanti maestre del gender.
Chiunque si opponga al nuovo delirio di onnipotenza della dittatura delle minoranze è marchiato di infamia dai radical-chic con l'accusa di omofobia: essa, ci avverte il giovane filosofo dissidente Diego Fusaro, è l'etichetta in voga con cui si mette a tacere chi osa ancora pensare che esistano uomini e donne e che, mentre esistono infiniti orientamenti sessuali, due soltanto siano i sessi esistenti. Condannati come omofobici, infatti, non sono soltanto coloro che usano violenza (in questo caso, naturalmente, è giusta la piena condanna dei violenti, come del resto è giusto condannare e punire ogni violenza), ma anche quanti pensano che, come poc'anzi dicevo, per natura i sessi esistenti siano soltanto due e che per natura vi sia un padre e una madre.
Sì, perché nel deragliamento della civiltà dai binari della Ragione, causato dalla capillare occupazione dei centri di formazione intellettuale - istituzioni, università, media mainstream - sotto l'egida e con il finanziamento delle fondazioni filantropiche dei vari Soros, Gates & fratelli, si è arrivati a proporre, con il sapiente uso della cortina fumogena della lotta all'omofobia e alle varie e presunte discriminazioni, l'abbattimento sic et simpliciter degli stereotipi della famiglia tradizionale, considerata l'ultimo argine che impedisce ai nuovi orchi di fare carne da macello prima dei cervelli e poi dei corpi di nostri figli, mediante esperimenti di ingegneria sociale spacciati come corsi per prevenire il bullismo e fare una fintamente neutra educazione sessuale.
Basti pensare che, secondo gli epigoni dei "gender studies" partoriti dalle Erinni femministe e allargatisi alle tematiche del mondo gay, lesbo, bisex e trans (Lgbt), non solo non esistono soltanto due sessi, ma pure l'intersessuale, ovvero un'infinità di generi che prescindono dal sesso biologico e che dovrebbero essere liberi di determinarsi fuori dagli schemi imposti dalla cultura eterosessuale tradizionale.
A questo proposito, giova ricordare che nella versione americana di facebook il profilo di ogni singolo utente offre addirittura 50 possibilità di definizione del proprio genere sessuale! Ci sarebbe quasi da ridere se non si fosse consapevoli della strategia internazionale imposta dagli Usa - per il tramite di Ong legate ai già menzionati filantropi capitalisti e mediante le varie Istituzioni sovranazionali - per inquinare le coscienze dei nostri figli. Per rendersi conto della premeditazione di questo piano diabolico basta prendere visione degli Standard per l'Educazione sessuale in Europa stabiliti dall'Agenzia Europea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: ci vuole curiosità per andare a cercarli su internet e stomaco per leggere tutte le pagine di perversione pseudo-scientifica ai danni dei bambini. Ancora, si potrebbero consultare i documenti disponibili in rete delle mozioni discusse e approvate dal Parlamento Europeo e i vari disegni di legge di iniziativa Pd attualmente all'esame o in via di approvazione da parte del Parlamento - il Ddl Fedeli per l'introduzione nelle scuole e nelle università dell'insegnamento della fantomatica educazione di genere; il Ddl Scalfarotto per l'introduzione del reato d'opinione di omofobia; il Ddl Cirinnà per l'introduzione delle unioni civili quali cavallo di Troia per i matrimoni e le adozioni gay - volti a stravolgere definitivamente la società italiana.
La rivoluzione dell'ideologia gender e della dottrina omosessualista nel sistema di formazione della gioventù italiana e dei quadri della pubblica amministrazione è già in atto, adesso in via sperimentale e diffusa solo a macchia di leopardo nelle scuole e nelle università controllate dall'intellighenzia progressista e con alcune convenzioni con enti dello Stato siglate con gli auspici del Ministero delle (pseudo)Pari Opportunità e del famigerato Unar, l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, costituito presso la Presidenza del Consiglio e "occupato" dai sedicenti esperti delle sole organizzazioni Lgbt.
In questa immane rivoluzione, che il noto pensatore francese Alain De Benoist non ha esitato a definire antropologica, diretta a creare individui indifferenziati in tutto e per tutto, fa sorridere la sentenza espressa sui social dalla porno-filosofa della sinistra italiota, Valentina Nappi, secondo la quale avere un'identità sessuale è da fascisti. Che abbia davvero ragione?
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