EXCALIBUR 96 - febbraio 2017
nello Speciale...

Dalla Liguria un punto di vista sul Festival di Venezia (di Ezra Pound - II parte)

Sopra: copertina de "I Shardana", la più famosa opera di Ennio Porrino (Cagliari, 20.01.1910 - Roma, 25.09.1959) e il musicista con la moglie Malgari Onnis
Sotto: l'opera presentata al Teatro Lirico di Cagliari nel 2013
Ho potuto ascoltare i Gertlers a Rapallo, due anni fa, suonare la prima e la quarta di Béla Bartòk. Ma la quinta opera, il Quartetto, è senza dubbio superiore alle altre due[...]. Nella musica Béla si è trovato nelle difficoltà simili a quelle degli scrittori nel 1905-1906. Qualcuno doveva pure trovare una nuova strada, spezzare i vecchi modelli e, in generale, liberarsi dell'idioma musicale ormai parzialmente defunto. Si poteva disporre di abbondante materiale musicale ungherese non ancora sfruttato dagli europei, originale come la musica russa era stata 40 anni prima. Bartòk passò anni cercando una strada nuova. E quest'ansia si riflette in molti dei suoi lavori [...]. Nel 5º quartetto egli è giunto a un alto livello. Io trovo il suo lavoro coerente e organico.
Gli spettacoli di Ferroud, la sua sensibilità e abilità professionale, e il violoncello di Polotai hanno apportato una rara ricchezza di suoni. Vi ha contribuito anche la viola di Koromzay insieme a Halmos e Vegh. Purtroppo la musica francese ed europea hanno sofferto una grave perdita quando Ferroud si è fracassato con la sua auto e perciò ha fatto svanire la speranza del comitato della biennale di dirigere il 1º concerto in Ca' Rezzonico (famoso palazzo veneziano del '700, n.d.r.) con il lavoro di un giovane compositore. Ferroud è morto a 36 anni nel gennaio del 1936. I Gertlers hanno suonato la quarta di Honegger in Ca' (Rezzonico, n.d.r.) e i "tre tempi" di Berg nella "Lyric Suite".
Il pezzo di Honegger è di estrema delicatezza. È parigino come da Parigi è venuto il miglior lavoro del suo tempo. Max Ernst, Mirò, Salvador Dalì sono vissuti e hanno creato questo mondo che trascende la materia. In confronto l'opera di Berg è senz'anima. Ma onestamente bisogna dire che 3 movimenti presi da una sola suite, sebbene ben scelti, non possono per definizione rappresentare tutta la sua opera [...]. Possiamo dire che nel complesso la musica sia viva. Nel 1936 osserviamo compositori diversi che lavorano bene nonostante la morte di Berg e di Ferroud. Ben al di sopra di ogni altra opera è la "Schwanendeveher" di Hindemith. Qui l'ideale totalitario, l'ideale corporativo contemporaneo si lega al pensiero musicale e si esprime apertamente. Come nella lettura marxista di Flaubert c'è una concezione totale, così nell'opera di Hindemith e nel suo concerto con la viola si esprime in ogni punto lo sforzo di questo pensiero unitario. La musica di Hindemith è tanto diversa da Stravinsky quanto Bach è diverso da Janequin, e il miglior lavoro astratto e cubista di Picasso è diverso dal ritratto di Guillaume Apollinaire opera di Douanier Rousseau.
Si tratta di musica che era al suo massimo grado di un tipo di arte che può rappresentare adeguatamente il suono. Gerhart Munch ha scritto sul tema pagine interessanti. Stravinsky è l'erede di questa musica. Ma la missione teutonica nella musica trionfa ancora una volta nell'opera di Paul Hindemith.
Non c'è nessun pasticcio letterario, nessuna allusione all'arte pittorica, niente che derivi dalla plasticità non musicale. I due tipi di composizione sono leciti, una è in contrasto con l'altra, ma nessuna può seriamente soffocare né l'una né l'altra. Si può vedere il nuovo lavoro di Hindemith (terminato nell'ottobre del '35) come unità di misura per capire ogni forma di musica moderna.
Ciò che gli altri abbiano fatto o no può essere dedotto dalla sua sapienza musicale. Hindemith getta luce su ciò che una visione organica può essere in musica. È un esecutore insuperabile che può presentare il suo lavoro all'uditorio in modo impeccabile. All'età di 41 anni Hindemith è il personaggio più formidabile nell'età di Stravinsky. Il festival musicale veneziano ha conquistato una autorità e una fama internazionale. La serie dei concerti presentati ha incluso gli autori contemporanei più bravi, ed è allo stesso tempo aperta e non settaria.
Musicisti sotto i trent'anni hanno avuto la possibilità di farsi valorizzare [...]. Janigro e Sonzogno non dovrebbero mai più suonare Vivaldi, a meno che gli spettatori abbiano già un concetto dell'altezza e della delicatezza della musica di un autore: il pubblico si trova senza difese di fronte a una musica ben orchestrata, ma di cattiva qualità.
Porrino ha dimostrato che Giordano non è il peggiore compositore in Italia. Dovrebbe essere il peggiore in Europa. Certi stili morti dovrebbero essere abbandonati.
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