EXCALIBUR 98 - giugno 2017
nello Speciale...

L'epilogo del 25 aprile

23 marzo 1945: mesta cerimonia per l'anniversario della fondazione dei fasci di combattimento in Piazza San Sepolcro a Milano - Bruno Riva (primo a destra) in alta uniforme di seniore della milizia
Fu così che, assieme ad altri esponenti della R.S.I., con la famiglia si diresse verso Milano, passando qualche notte alla reggia di Monza con altri profughi, in condizioni di fortuna. Trovò poi alloggio presso tale signora Monti (di famiglia fascista) in un appartamento sito a Milano, in via Ariosto.
La portinaia dello stabile lo conosceva in quanto il figlio quattordicenne si era presentato, pochi mesi prima, da Bruno Riva chiedendo di arruolarsi come volontario nell'esercito della R.S.I. ricevendo l'invito perentorio di tornarsene a casa. Riconoscente, la portinaia in varie occasioni non disse alle pattuglie partigiane che passavano casa per casa alla ricerca dei reduci che un seniore della milizia era lì con la famiglia.
La figlia Margherita ricorda il padre allorché raccontò con voce particolarmente grave (non lo aveva mai sentito parlare con quel tono) l'episodio di Piazzale Loreto, accaduto in quei giorni. Tra l'altro conservò sempre le foto dei corpi oltraggiati di Mussolini e degli altri, foto che Margherita ebbe l'occasione di trovare in un cassetto, fortuitamente, all'età di dieci anni.
Lei ricorda ancora che in quel periodo la famiglia frequentava una mensa per profughi dove spesso e volentieri i partigiani facevano irruzione e il terrore della madre quando uno di loro puntò il mitra proprio verso di lei.
Nel 1946 la moglie e la figlia riuscirono a rientrare in Sardegna mentre lui rimase ancora al Nord, a Bergamo presso dei parenti. Nel 1947 Bruno Riva ritornò a Roma, dove fu assunto come operaio in una azienda chimica che produceva lampade al neon. Lo assunse l'imprenditore Gaieri che aveva conosciuto quando frequentava la scuola di guerra a Torino. Successivamente tutta la famiglia si ritrovò a Roma in un loro appartamento che, loro assenti, era stato abbondantemente saccheggiato dai militari inglesi che avevano trafugato dalla libreria dei volumi pregiatissimi.
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