EXCALIBUR 114 - maggio 2020
nello Speciale...

La lotta contro la tubercolosi

1933: inaugurazione del sanatorio antitubercolare 'Roberto Binaghi' a Cagliari
1933: inaugurazione del sanatorio antitubercolare "Roberto
Binaghi" a Cagliari
Il primo banco di prova di questa weltanschauung socio-sanitaria fascista fu il progetto di lotta contro la tubercolosi, che nei primi anni 20, su una popolazione di circa 38 milioni di individui, causava 60.000 morti e circa mezzo milione di ammalati.
Mobilitati i migliori cervelli della federazione medica contro la tubercolosi, il governo, nel 1927, emanò due leggi fondamentali.
La prima del 23 giugno 1927 stabiliva l'istituzione obbligatoria in tutte le province dei Consorzi Provinciali Antitubercolari (Cpa), fissandone i compiti e le funzioni. Funzioni abbraccianti il vasto campo della lotta antitubercolare, dalla profilassi alla cura, dall'accertamento all'educazione, dalla propaganda alla vigilanza.
I Cpa venivano dotati anche di unità schermografiche mobili in grado di spostarsi celermente nei comuni, nelle scuole e nei posti di lavoro. Veniva poi decretata la costruzione di un ospedale sanatoriale per ogni provincia secondo progetti già predefiniti. Precedenza assoluta nell'avvio dei lavori alla Sardegna e alla Sicilia.
La legge era supportata con un finanziamento di ben mezzo miliardo di lire, cifra enorme per quei tempi, più o meno equivalente a 2-3 miliardi di euro attuali. Ma la realizzazione di un programma così vasto e per un tempo indeterminato richiedeva un sostegno finanziario prolungato nel tempo che andava ben oltre le entrate annuali dei Cpa.
Per ovviare a tale problema, a distanza di pochi mesi dalla prima, il 27 ottobre del 1927 fu varata la legge che stabiliva l'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi.
Con tali mezzi finanziari si poteva procedere al ricovero e alla cura non solo dei malati assicurati, ma anche dei propri familiari. I risultati non tardarono a palesarsi.
In Sardegna si passa dai 201 morti ogni 100 mila abitanti del 1927 ai 168 del 1930 ai 155 del 1935, ai 118 del 1940. Al contempo, nel 1937, ben 17 mila famiglie di congiunti ricoverati, ricevevano un sussidio mensile da parte dello stato.
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