Excalibur rosso

Quel felice 2 giugno 2020

Il vero volto della Repubblica Italiana: nazionale, popolare, sovranista

di Angelo Abis
manifestazione per il 2 giugno al Bastione di Cagliari, in testa il Presidente di Vico San Lucifero ed ex direttore di Excalibur <b>Toto Sirigu</b>
Manifestazione per il 2 giugno al Bastione di Cagliari, in testa il
Presidente di Vico San Lucifero ed ex direttore di Excalibur Toto
Sirigu
Abbiamo visto tutti come la festa della Repubblica sia stata celebrata in tono minore con la scusa del coronavirus: niente parata, nessuna festa al Quirinale, nessun ricevimento nelle prefetture.
Tutta la ricorrenza è stata demandata in solitario al presidente Mattarella con la solita deposizione della corona all'altare della patria e poi la sera la visita al comune lombardo di Codogno per esprimere la solidarietà a una popolazione duramente colpita dall'epidemia.
E qui la prima sorpresa: la gente, infischiandosene della normativa antivirus, si è accalcata attorno a Mattarella. Il segnale era chiaro: noi, popolo, ci siamo e vogliamo esprimere quello che è il nostro sentimento e la nostra volontà, piaccia o non piaccia alle autorità.
Ancora più evidente il significato della manifestazione indetta a Roma dal centrodestra. Manifestazione pensata e svolta nella più stretta ortodossia legale: solo 300 partecipanti, tutti con la mascherina, niente bandiere di partito, tutti a distanza regolamentare per tenere uno striscione tricolore lungo 500 metri. Anche in questo caso la sorpresa è persino per gli stessi organizzatori: due ali di folla hanno accompagnato il corteo applaudendo, facendo i selfie, stringendo mani.
Anche in questo caso una volontà popolare di partecipare e di esprimersi contro e oltre i desiderata del potere. Alcuni hanno storto il naso per l'omaggio del centrodestra a una Repubblica che, secondo loro, è antifascista e nata dalla resistenza.
Tranquilli! Questa repubblica è nata anche col contributo - richiesto - degli ex o neofascisti. Tant'è che, appena 20 giorni dopo la sua proclamazione, il ministro guardasigilli Togliatti emanò il decreto n. 4 con cui si concedeva l'amnistia a tutti i fascisti.
E fu il primo compromesso storico della neonata Repubblica.