EXCALIBUR 117 - agosto 2020
in questo numero

Quando la storia la scriviamo noi

Bilancio della più che ventennale battaglia culturale di Excalibur

di Efisio Agus
Sardegna 1, <b>Edoardo Usai</b>, la conduttrice <b>Simona Scioni</b> e <b>Angelo Abis</b>
Sopra: Sardegna 1, Edoardo Usai, la conduttrice Simona Scioni e
Angelo Abis
Sotto: presentazione del volume su "Le origini del Msi in Sardegna"
con Paolo Truzzu, Angelo Abis, Fabio Meloni, Franco Cabras e
Giuseppe Serra
presentazione del volume su 'Le origini del Msi in Sardegna' con <b>Paolo Truzzu</b>, <b>Angelo Abis</b>, <b>Fabio Meloni</b>, <b>Franco Cabras</b> e <b>Giuseppe Serra</b>
Quando ventidue anni fa costituimmo l'associazione culturale "Vico San Lucifero" la dotammo di un organo di stampa "Excalibur", pensato più come bollettino di comunicazione interno che come strumento di espansione verso l'esterno.
Fu poi la non facile realtà in cui ci trovammo a operare e la nostra voglia di aggredire miti e tabù di una cultura regionale tutta di sinistra che sopravviveva solo perché tenuta materialmente in piedi dal potere politico dominante a spingerci a ingaggiare delle battaglie per tentare di far valere quelle che erano le nostre idee in fatto di storia, arte, letteratura.
La nostra prima e sacrosanta battaglia fu quella di imporre all'opinione pubblica una questione storica solo apparentemente lontana dalla realtà sarda: le Foibe e l'esodo dei Giuliano-Dalmati dalle loro terre. In realtà la questione delle Foibe ci riguardava eccome! Furono alcune centinaia i Sardi civili infoibati che lavoravano nelle miniere di carbone e di bauxite dell'Istria.
Furono invece parecchie migliaia i Giuliano-Dalmati che nel 1946-47 trovarono ospitalità in Sardegna, segnatamente a Cagliari e nella zona di Alghero-Fertilia. Che quella nostra prima battaglia abbia avuto successo lo dimostra l'istituzione a Cagliari del Parco dei Martiri delle Foibe e la crescente partecipazione popolare alla giornata del ricordo del 10 febbraio, di cui, tra l'altro, tutti gli anni ci sobbarchiamo l'onere dell'organizzazione.
Abbiamo proseguito poi riportando alla ribalta decine di personaggi illustrissimi dell'arte e della cultura sarda volutamente condannati alla "damnatio memoriae" solo perché non omologabili alla vulgata culturale e politica corrente.
Parliamo del più grande musicista sardo, Ennio Porrino, più rappresentato in Germania che in Sardegna, colpevole di aver aderito alla Rsi e di averne musicato l'inno. Quanti articoli su Excalibur, quante polemiche, anche ne L'Unione Sarda e persino un convegno all'Hotel Mediterraneo, disturbato come al solito dalla sinistra extra parlamentare.
E infine il libro di Angelo Abis sui Sardi a Salò. La soddisfazione fu la pubblicazione nel 2010 di una biografia del musicista a opera della docente del conservatorio di Cagliari Myriam Quaquero. La docente, nel volume, cita Excalibur e fa riferimento agli studi di Angelo Abis e di Pier Giorgio Angioni. Ma Porrino non fu il solo.
Che dire del grande pittore sassarese Giuseppe Biasi ucciso nel maggio del 1945, reo di aver aderito alla Rsi? Grazie a Excalibur sono tornati a nuova vita intellettuali di spicco quali Antonio Pigliaru, Attilio Deffenu, Stanis Ruinas, Edgardo Sulis, il poeta futurista Gaetano Pattarozzi, Marcello Serra e per ultimo lo storico Lorenzo Del Piano, che in vita ci fu vicinissimo.
Arrivò poi la messa a punto dei tanti fatti della storia dell'isola per lo più ignoti: il sardo-fascismo, l'8 settembre, i Sardi a Salò, il fascismo clandestino, la fondazione del Msi. Decine e decine di articoli su Excalibur dedicati alla storia, da cui hanno poi preso spunto numerosi libri e saggi che hanno avuto risonanza in tutta Italia.
Ma per venire ai giorni nostri, vogliamo ricordare la polemica che abbiamo scatenato, in occasione dell'ottantesimo anniversario della morte di Grazia Deledda, contro chi, con molta disinvoltura, dopo averla per decenni osteggiata e vilipesa, voleva appropriarsene, facendola passare per una scrittrice femminista, marxista e addirittura antifascista! Lei che, quando era il caso, telefonava direttamente a Mussolini!
E, per concludere, veniamo alle recentissime trasmissioni su Sardegna1 Tv dedicate alla storia del Msi in Sardegna. Il dato importante non è tanto il fatto che nostri amici hanno finalmente avuto accesso nella tv, quanto che si sia data dignità storica al Movimento Sociale sardo.
Non è cosa da poco se si pensa che sino a qualche anno fa detta dignità veniva riconosciuta solo al Pci, al Partito Sardo d'Azione e in parte anche alla Dc; per tutti gli altri, socialisti, monarchici, liberali, qualunquisti, porte sbarrate alla storia.
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO