EXCALIBUR 133 - ottobre 2021
in questo numero

19 settembre 2021: una escursione in Costa Verde, Sardegna occidentale

Una giornata in mezzo alla natura per i soci di "Vico San Lucifero"

di Ernesto Curreli
immagine di Montevecchio
il centro storico di Ingurtosu
Sopra: immagine di Montevecchio e il centro storico di Ingurtosu
Sotto: le dune di Piscinas e una delle tre tavolate
le dune di Piscinas
una delle tre tavolate
Puntuali fin dalla partenza da Cagliari, all'arrivo a Gonnosfanadiga alle 10:00 circa abbiamo fatto una breve sosta presso il Cimitero Militare, dove alcuni hanno rivolto un pensiero ai Caduti, avieri italiani e tedeschi che presidiavano il vicino aeroporto di Villacidro, sorpresi nella primavera del 1943 da un bombardamento Usa di B26 che provenivano dalle basi tunisine. Gli Americani effettuarono un'incursione terroristica anche sul paese di Gonnosfanadiga, uccidendo un centinaio di civili, tra i quali diversi bambini.
Da Arbus di volata verso i tornanti che portano a Montevecchio, dove abbiamo visitato l'antico centro minerario: belli gli edifici storici, molti siti di interesse culturale, bella atmosfera, turisti ovunque, piacevole il clima. Eravamo in 42, una bella impresa da organizzare, però è andato tutto per il meglio. Dopo una piccola pausa di ristoro, tutti a vedere il Museo dei Minerali, una straordinaria raccolta di minerali e reperti industriali. Le sue miniere, che producevano grandi quantità di piombo e zinco, fanno parte del grande bacino minerario del Sulcis-Iglesiente.
La visita al Museo, che è organizzato in modo razionale ed è ben curato dal personale, è durata addirittura un'ora e mezza, tanto da farci saltare la tappa che avevamo preventivato per visitare la Colonia Marina "Sirtori" di Funtanazza, che si affaccia su una spiaggia magnifica. Un tempo era destinata ai figli dei minatori e delle famiglie dei paesi vicini, oggi è in stato di abbandono. È stata acquistata dal magnate Renato Soru, il patron di Tiscali, che da buon uomo di sinistra la vorrebbe trasformare in un grande albergo per ricchi turisti. Il suo progetto è stato bloccato dalla Regione, che ha imposto il vincolo ambientale. Speriamo di trovare una nuova occasione per visitarla, augurandoci che la spiaggia rimanga ancora aperta al pubblico.
Avevamo l'appuntamento per il pranzo alle 13:00, ma siamo usciti dal Museo dei Minerali alle 12:30, troppo tardi per arrivare puntuali. Quindi di nuovo in macchina su una strada sterrata, priva di segnaletica e piena di curve, tutta in montagna. Dall'alto potevamo vedere il mare, calmo e immenso. Durante il percorso alcuni di noi hanno potuto osservare tre cervi adulti, ma il paesaggio ci ha riservato altre belle sorprese: abbiamo attraversato due guadi, un vero divertimento, e poi ci siamo arrampicati faticosamente verso le dune di Piscinas per godere di scenari davvero incantevoli. Siamo entrati in una zona selvaggia, severamente tutelata dalle autorità, molto frequentata dagli stranieri, che conoscono perfettamente la zona grazie alle riviste turistiche che ne descrivono la bellezza e la possibilità di godere di spazi aperti, con spiagge lunghe e poco affollate. Infatti, dopo tanto cammino abbiamo trovato la grande spiaggia di Piscinas, che si fa spazio all'improvviso tra le grandi dune sabbiose.
Da Piscinas a Riu Scivu (2.900 ettari) la zona è stata dichiarata Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.), così come sono catalogate S.I.C. il Monte Arcuentu, dal latino "Herculentus", che durante il periodo romano veniva così definito per la sua mole massiccia (con il Rio Piscinas si estende su 11.486 ettari), la selvaggia zona di Capo Pecora (3.800 ettari) e S'Acqua e S'Ollastu (6,1 km di arenile). In Costa Verde ci sono complessivamente sei siti di interesse comunitario e un'oasi del Wwf, alcuni dei quali sconosciuti persino alla maggioranza dei Sardi.
Il pranzo è stato eccezionale, a base di carne e pesce, bevande a volontà, buon vino e tanta serenità tra di noi. Nessuno ha lasciato la tavola scontento e questo è un buon risultato, considerato che non eravamo in pochi e che non è sempre facile accontentare tutti. Eravamo in quarantadue, compresi quattro piccoli, ci siamo dovuti dividere in tre grandi tavolate. Dopo pranzo Paolo Orrù ci ha guidati verso le grandi dune per spiegarci la morfologia del territorio e gli eventi naturali che hanno creato questo superbo paesaggio, unico in Europa. Abbiamo visto anche l'opera dello scultore Pinuccio Sciola, che di fronte al mare rende omaggio al paesaggio.
Dopo la siesta pomeridiana, che abbiamo onorato con digestivi, gelati e bibite, ci siamo ricompattati in colonna per dirigerci prima verso le rovine della vecchia miniera di Ingurtosu, suggestiva nella sua solitudine e che forse meritava una visita più approfondita. L'architettura è ancora oggi ammirevole, si notano i ruderi di archeologia industriale e alcuni edifici destinati a luoghi di culto e a ospitare le maestranze.
Successivamente, di nuovo in macchina per visitare il paese di Ingurtosu, che presenta architetture di notevole pregio storico e architettonico. Qui Andrea, esperto conoscitore della zona, ha illustrato le caratteristiche dei luoghi che abbiamo visitato e la presenza di alcune strutture pubbliche tuttora in attività, che sono di interesse nazionale per le funzioni che vi si svolgono.
Dopo una meritata sosta, che è servita anche a ricompattare la colonna delle nostre autovetture, abbiamo ripreso la strada per Cagliari, portando con noi il ricordo di una magnifica giornata passata in un paesaggio affascinante, che ha molte cose ancora da svelare. Noi ci auguriamo che la natura di quei posti sia conservata così come si trova anche per le nuove generazioni. Oggi i piccoli coltivano un maggiore interesse per l'ambiente, consapevoli che la Terra è un posto irripetibile da tutelare. Noi facciamo del nostro meglio per rispettare e tutelare l'ambiente.
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