EXCALIBUR 147 - dicembre 2022
in questo numero

Il "cibo del futuro"

Siamo sicuri che sarà ancora un "buon" appetito?

di Alessio Dettori
buon appetito!
Buon appetito!
Lo chiamano, in maniera altisonante, "cibo del futuro". Stiamo parlando degli insetti...
Ormai con la crisi climatica, detta "climate change" (perché si sa, in inglese fa sempre più effetto), ogni scusa è buona per togliere diritti e umiliare l'uomo, inteso come essere vivente e creatura (la questione è anche marcatamente religiosa, visto che spesso chi propaga queste idee fa parte di associazioni di stampo dichiaratamente antiteista o peggio, ma non mi soffermerò oltre su questa tematica).
Tra l'altro basta ricordarsi dell'agenda 2030 e di un cartello apparso su internet in occasione di un recente incontro del Forum Economico Mondiale (conosciuto anche come Wef - World Economic Forum), dove appariva un giovane sorridente e la didascalia: «nel 2030 non avrai nulla e sarai felice», per capire a cosa puntino questi gruppi di "filantropi" (se abitano a ovest, perché se abitano a est il termine si trasforma in "oligarchi"... ah, le magie della neolingua...).
Ma veniamo agli insetti, tema centrale dell'articolo.
Ormai i grandi media spingono nella direzione in cui si deve credere in maniera dogmatica al surriscaldamento climatico «causato dall'uomo» (nonostante in alcune zone, effettivamente, ci siano temperature più alte rispetto al passato, ci sono altre zone dove si registrano cali di temperature record rispetto agli anni precedenti, ma guai a dubitare sulle cause se non si vuole finire al rogo!), alle mucche che inquinano con i propri peti e che la salvezza viene mangiando insetti perché si emette meno anidride carbonica rispetto ad altri cibi (tutto da verificare, ma c'è sempre il dogma di mezzo!) e perché costano di meno (ma non dicevano che la qualità costa?).
Nel mentre, al recente G20 di Bali del novembre 2022, i cosiddetti "grandi" della terra, che puntualmente arrivano con le loro enormi scorte e mezzi blindati su aerei privati che inquinano centinaia di volte più di un'automobile, hanno fatto i soliti discorsi moralistici sull'inquinamento, sull'urgenza di vivere come dei miserabili per non inquinare troppo (perlomeno i comuni cittadini, perché loro sono i giusti e non possono ridursi in miseria, eh!) e hanno parlato dell'emergenza cibo, per poi concedersi un lauto banchetto pieno di ogni genere di leccornia.
Mentre loro degustavano cibi raffinati, i media che li osannano hanno ripreso con la propaganda giornaliera a favore del consumo di "farine proteiche" e insetti (è vero che non tutte le farine proteiche sono a base di insetti se non specificato in etichetta, ma le magie della neolingua ci stupiscono ogni giorno).
Ma a questo punto viene da chiedersi: perché questi capi illuminati, che amano tanto l'umanità, non hanno dato il buon esempio?
Non potevano scambiare i crostacei di mare con delle deliziose tartine di farina proteica di grillo, con della crema di scarabeo stercorario sopra?
Perché sorseggiare delle bevande costose quando si poteva bere della dissetante ed ecologica birra "NewBrew" prodotta e commercializzata a Singapore e ottenuta con acqua di fogna riciclata?
Domande che, immagino, resteranno senza risposta.
Ma tornando ai nostri cari insetti, siamo sicuri che facciano davvero bene all'uomo?
Molti hanno obiettato che in Asia si consumino da millenni, ed è vero, ma in quei posti non mangiano soltanto insetti (informatevi un po' sulla cucina asiatica e poi ne riparliamo).
Recenti studi indipendenti sostengono che questo nuovo "cibo" sia tossico per almeno il 30%, visto che gli insetti presi in esame si nutrono anche di parassiti, inoltre gli esoscheletri di questi insetti contengono la chitina, un componente che ha effetti negativi sulla digeribilità, e altre sostanze dette antinutrienti, che rendono difficile l'assimilazione dei nutrienti da parte del corpo umano.
Alcuni tipi di insetti (tra cui alcune categorie di scarafaggi), invece, sono tossici per l'uomo e possono portare anche allo sviluppo di tumori, senza dimenticare possibili rischi legati a batteri, contaminazioni chimiche ed eventuali allergie (sulle quali pare non siano stati fatti degli studi esaustivi al riguardo).
Eppure chi propaga questa nuova "dieta", pare non avere interesse a fare degli studi seri o a cercare dei metodi più sostenibili per mantenere un'alimentazione sana con i cibi che l'uomo mangia fin dall'alba dei tempi.
Infatti si stanno utilizzando personaggi dello spettacolo (sempre pronti ad aiutare il sistema anche per pubblicizzare le cose più turpi e disgustose, pur di rimanere sotto la luce dei riflettori) per pubblicizzare e inculcare nelle menti delle persone questa nuova alimentazione.
Dalla celebre astronauta italiana che consiglia di mangiare barrette proteiche prodotte con farina di grilli esaltandone le proprietà nutritive, alla Barilla che realizza un video, con sondaggio allegato, dove un comico inizia a sproloquiare sugli insetti come cibo, per poi consigliare in maniera scherzosa di sostituire il guanciale nella carbonara con degli scarafaggi. Per fortuna la risposta della gente che non accetta passivamente tutto quello che viene propagandato dai media non si è fatta attendere.
Esito dell'esperimento? Gli utenti inferociti hanno protestato per questo video fuori luogo e la Barilla ha fatto marcia indietro rimuovendo il video, difendendosi e affermando che si trattasse solo di un video scherzoso e che non avrebbero prodotto pasta con farina d'insetto, ma resta palese il tentativo, sonoramente fallito, di saggiare il terreno per capire quanto la gente fosse disposta a scambiare a cuor leggero della carne con delle blatte.
Ovviamente questo non significa che si debbano bandire gli insetti o creare campagne di terrore contro cibi alternativi, ma sicuramente il voler inculcare nella mente delle persone che quelli saranno necessariamente i sostituti del cibo sano o della carne che l'uomo consuma fin dall'antichità (andando a distruggere interi patrimoni culinari e culturali) è maliziosamente sbagliato, oltre che mortificante per il valore dell'essere umano, degradandolo a un essere povero e primitivo.
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