Una donna viene seviziata e vilipesa nelle "radiose" giornate della liberazione. Le donne uccise nella primavera del 1945 dai partigiani comunisti furono alcune migliaia
Il prezzo che queste mature e giovanissime donne, a fine guerra, pagarono fu tremendo.
Su seimila ausiliarie, circa duemila furono uccise dalle bande partigiane.
Esse venivano rapate a zero e in molti casi denudate e trascinate per le strade in mezzo alla folla per poi essere fucilate.
Per ricordare tutte queste donne racconteremo la storia di due di loro:
Marcella Battacchi e
Iolanda Spitz, entrambi diciottenni.
Esse furono catturare dai partigiani il 28 aprile 1945 nei pressi di Biella con altri militari repubblicani.
Interrogate, venne chiesto loro di dichiararsi prostitute al seguito di militari, solo cosi avrebbero avuto salva la vita.
Esse rifiutarono dichiarandosi ancora una volta ausiliarie della R.S.I..
I partigiani, dopo averle violentate, le uccisero con un colpo alla nuca e le scaraventarono in una fossa.
Quando i corpi di Marcella e Iolanda furono riesumati, i visi erano sfigurati e tumefatti, ma i giovani corpi apparivano bianchi e intatti.
Nel ricordare tutte queste donne che tutto diedero e nulla chiesero, crediamo di aver risposto anche alla domanda dell'On. Violante del P.d.S.: «
Cosa spinse tante giovani e tanti giovani ad arruolarsi nelle file della Repubblica Sociale Italiana?».