EXCALIBUR 6 - novembre 1998
nello Speciale...
Sopra: sezione della foiba di Basovizza
Sotto: il corpo martoriato di un infoibato

Il passato

Storicamente le foibe sono diventate un'orrida tomba per migliaia di Italiani.
Un genocidio compiuto dai partigiani comunisti di Tito, con freddezza, lucidità, consapevolezza.
Se la stella comunista non fosse già stata rossa, lo sarebbe diventata per il sangue di migliaia di nostri connazionali.
A partire dall'8 settembre 1943 e fino a tutto il 1945, in Istria, nel territorio di Trieste e in gran parte della Venezia Giulia, tanti Italiani conobbero il comunismo ma non lo potranno mai più raccontare a nessuno: vennero massacrati, trucidati, le donne violentate, e gettati nelle foibe.

Perché

Fu un progetto politico, concordato dai vertici politici italiani (Togliatti) e da quelli Jugoslavi.
Obiettivo: eliminare fisicamente gli Italiani e mettere al loro posto gli Slavi, per integrare quei territori nella Federazione Jugoslava di Tito.
Fin dal 1942, il futuro boia Ivan Motika girava l'Istria, redigendo elenchi di notabili italiani.
Dopo l'8 settembre 1943, e nei mesi seguenti, centinaia di italiani furono prelevati dai titini e scaraventati nelle voragini.
Il primo maggio 1945, le truppe comuniste titine entrarono a Trieste e Gorizia e, aiutate dai collaborazionisti italiani, fornite di liste di proscrizione, prelevarono, deportarono e infoibarono, detenendo in campi di sterminio circa 12 mila Italiani.

Come morirono

Avevano le mani legate con il fil di ferro e spesso erano avvinti fra loro a catena.
Venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso.
Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro.
Dopo un volo di circa 200 metri, chi non era morto subito continuava ad agonizzare per giorni fra decine di cadaveri.
Prima di essere gettati nelle foibe, venivano torturati e pestati a sangue, le donne violentate e seviziate.
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