EXCALIBUR 23 - dic. 2000 / gen. 2001
in questo numero

Nasce il "Parco Martiri delle Foibe"

25 Novembre 2000: cronache e commenti

di Isabella Luconi
La cerimonia del 25 novembre, che ha visto coronata l'iniziativa della nostra Associazione e della "Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia", si è svolta con la partecipazione del sindaco di Cagliari con il gonfalone della città di Cagliari decorato della medaglia d'oro. Oltre alle numerose autorità civili, militari e regionali, erano presenti le associazioni combattentistiche e dei profughi. Ha inoltre partecipato la Banda della Brigata Sassari, che ha suonato l'Inno nazionale, l'Inno del Piave, il Silenzio fuori ordinanza e l'Inno della gloriosa Brigata Sassari.
La lapide deposta nel prato del "Parco Martiri delle Foibe" dalla Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (cliccare sull'immagine per ingrandire)
Anche l'Associazione "Vico San Lucifero" ha la sua data da ricordare! In questo giorno è stato inaugurato il "Parco Martiri delle Foibe".
Non credo sia possibile rendere attraverso le parole l'intensa commozione che ha caratterizzato tutta la cerimonia. Le note struggenti de "Il Piave mormorava" hanno accarezzato con mano gentile i volti segnati dall'età degli esuli presenti, e nelle rughe profonde si poteva leggere tutta la loro vita, tutti i loro sacrifici, tutti i loro ricordi che come uno zeffiro primaverile sono usciti dai loro cuori, per posarsi sulla foiba incisa sulla pietra e unirsi ai cuori dei loro martiri, dei loro amici, dei loro fratelli.
Per un'ora, ci siamo sentiti tutti veramente, profondamente Italiani, ridando valore alla parola Giustizia.
Per un'ora la parola Patria è entrata nel cuore di tutti i presenti, significando che chi ha dato la vita per la propria terra non è antifascista o fascista, ma solo e semplicemente Italiano. Altre volte ci siamo commossi per l'Inno nazionale, altre volte lo abbiamo cantato con la mano nel cuore e le lacrime agli occhi, quasi ospiti in un'Italia che è Italia solo se antifascista, ma questa volta è stato diverso, e mentre una brezza leggera scompigliava i nostri capelli e nuvole bianche si rincorrevano l'una con l'altra, quel "Fratelli d'Italia" ha colmato il buco nel cuore che hanno tutti coloro che sono stati emarginati e vilipesi perché non ritenuti degni di essere considerati fra quelli che hanno costruito l'Italia.
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