Excalibur verde
SPECIALE
Sardi a Salò: Stanis Ruinas

Il fascista eretico

Stanis Ruinas
Stanis Ruinas, si chiamava in realtà Giovanni Antonio De Rosas, era nato a Usini, nel Sassarese, nel 1899.
Di famiglia popolare, repubblicana e sovversiva, tenne sempre a mente quelle radici.
Trasferitosi agli inizi degli anni venti a Roma, aderì subito al fascismo ed esordì come collaboratore del quotidiano "L'Impero", mettendosi subito in luce come esponente del fascismo repubblicano e antiborghese più intransigente.
Oltre che diventare un noto giornalista, Ruinas acquistò una certa notorietà anche come scrittore e romanziere: ebbe ampi riconoscimenti da parte della critica e gli furono assegnati numerosi premi letterari anche nel dopoguerra. I suoi libri più interessanti sono: "La Sardegna e i suoi scrittori" del 1927, il romanzo "La Montagna" del 1936, "Viaggio per le città di Mussolini" del 1939, "Vecchia e nuova Spagna" del 1940, "Lettere a un rivoluzionario" scritto nel 1945, "Pioggia sulla Repubblica" del 1946, "Ursinia" del 1950, "Gente di bottega" del 1957 e, infine, "Viaggio in Barbagia" del 1966.