EXCALIBUR 24 - febbraio 2001
nello Speciale...

Fonti storiche e memorialistica

La Repubblica Sociale Italiana ebbe una unità organica composta interamente da Sardi, il Battaglione "Volontari di Sardegna - Giovanni Maria Angioy". Di questo reparto storici e memorialisti si sono occupati ben poco.
Il primo che ne accenna è Stefano Perticone in "Storia della R.S.I." del 1947: «Il sottosegretario alla presidenza Barracu ha aperto nel collegio militare di Roma un ufficio di assistenza Sardi. Chiunque si presenta in età militare viene arruolato su due piedi nel battaglione "Angioy"».
Più o meno le stesse cose riporta anche Giorgio Bocca ne "La Repubblica di Mussolini" del 1977. Teodoro Francesconi, nel volume "Gorizia 1940-1947" del 1990, dà alcune notizie sul reparto sardo allorché questo si trovava nei pressi di Trieste nel febbraio del 1944.
Giorgio Pisanò, il più documentato sulle vicende delle forze armate della R.S.I. e segnatamente di quei reparti che combatterono nel confine orientale contro gli slavi, ne parla appena nell'opera "Gli ultimi in grigioverde" del 1968 e con notizie per lo più errate: fa risalire la costituzione del reparto all'ottobre del 1943 nella città di Cremona e il trasferimento dello stesso a Pola, nell'Istria.
Stessi accenni fa Gino Rocco nell'opera "Con onore per l'onore - l'organizzazione militare della R.S.I." del 1998.
Per quanto riguarda la storiografia sarda, un vaghissimo cenno ne fa Girolamo Sotgiu in "Storia della Sardegna durante il fascismo" del 1995.
Raccontano qualcosa di più il giornalista Dino Sanna nell'articolo «Le spie venute dal cielo» pubblicato su "Almanacco di Cagliari" del 1992, nonché Michelangelo Sanna, ex guastatore in Africa settentrionale ed ex prigioniero non collaboratore nel "Fascist criminal camp" di Hareford nel Texas, in un volumetto del 1993, "Luciano Usai, missionario cappellano dei guastatori".
Il racconto di Michele Sanna, che è incentrato tutto sulla figura di Padre Usai, è fortemente limitato per ciò che riguarda la descrizione del Battaglione "Angioy", riportando, Sanna, quanto gli era stato raccontato in proposito dal cappellano militare.
Assai interessante, infine, il numero 4 della rivista tedesca "Signal" del 1944, che dedica ai volontari sardi la copertina, numerose fotografie, nonché un brillante articolo.
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO