EXCALIBUR 24 - febbraio 2001
nello Speciale...

I Sardi combattono contro gli Slavi

Il 7 maggio del 1944 il XIV Battaglione Costiero da Fortezza si porta a Gorizia, dispiegandosi in una serie di località strategiche del territorio e sopportando la forte pressione delle formazioni partigiane slave: «Gli uomini hanno morale elevato e saldo spirito combattivo e hanno sostenuto sempre vittoriosamente scontri con i "ribelli"», secondo la dichiarazione del Capo di Stato Maggiore, Generale Mischi, del 21 marzo del 1945; «Il 13 e 14 giugno del '44 i presìdi di Canale e di Auzza vengono investiti dalla XXX Divisione jugoslava, articolata in quattro brigate (700 uomini ciascuna), ma dopo feroci combattimenti gli Slavi vengono respinti».
In un successivo articolo, "Cronaca di una battaglia", Silvio Mazzaraco parla anche dei combattenti sardi: «Kunze, Viennese, conduce Matteo Deiana e Clemente Discacciati all'inizio di un ponte ferroviario... Acthung! Qui partizan! Sich Huten! Niente dormire! Deiana è Sardo, non ha compreso: chiede sospettoso: "Cosa ha detto?" [...]. Deiana fa buon uso della mitragliatrice pesante, 450 colpi al minuto [...]. Italo Musso, Rebusini, Fois, scaricano le loro armi.[...]. Il sergente Kunze dà ordine a Deiana e Discacciati di andare a chiedere aiuto a Ronzina ove hanno la postazione i bersaglieri del Tagliamento [...]. Viene formata una pattuglia agli ordini del Sergente sardo Dessena. Vi fanno parte Cesare Urbani, Zanet, Lino Quoia, Discacciati e Deiana. Arriva un colpo di mortaio che centra il gruppo: cade il Sergente Dessena, cade Urbani. Il battaglione continua a combattere sino al 30 aprile del '45, perdendo circa 120 uomini - un quarto del reparto».
Mazzaraco parla anche di 20 militi di una compagnia arresisi ai partigiani e da questi trucidati, a guerra finita, il 5 maggio del '45. Ma anche il XIV Battaglione Costiero non è immune da episodi di diserzione che coinvolgono anche militari sardi. Nel settembre del 1944 la II Compagnia del battaglione, causa il tradimento del comandante, l'Orunese Tenente Pasquale Coccone e dei sottufficiali Piras e Cubeddu, passa in parte al nemico, abbandonando la linea. Molti soldati che si sono rifiutati di seguire i disertori, vengono abbattuti da raffiche sparate a tradimento dai due sottufficiali sardi.
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