EXCALIBUR 26 - aprile 2001
nello Speciale...

Una sentenza scandalosa

Fortuna volle che la Sardegna fosse considerata territorio del Regno del Sud e non zona "liberata", per cui i 19 furono giudicati da un tribunale militare italiano e non da una corte militare alleata. II nostro tribunale si mostrò (e non solo in questa occasione) di manica non dico larga, ma larghissima. Infatti ben 13 imputati furono assolti, 5 ebbero pene tra i 3 e i 10 anni, solo il Martini ebbe 14 anni. La sentenza suscitò tanto scandalo che, dopo qualche giorno, fu lanciata, a Nuoro, una bomba contro l'abitazione dell'Offeddu e del suo avvocato difensore (nonché zio), Pietro Mastino, noto esponente sardista. La repressione non scoraggiò tuttavia l'azione del fascismo clandestino.
II 21 marzo del 1944, al largo delle coste della Gallura, unità navali inglesi fermarono un grosso natante con 11 persone a bordo: 4 militari e 7 civili. Tutti dichiararono di essere diretti a Napoli, ma non furono ovviamente creduti. Tuttavia vennero arrestati solo i militari, mentre i civili furono tutti rilasciati eccetto Giuseppe Putzu di Olbia per i motivi che illustreremo in seguito. Degli undici, oltre al Putzu, conosciamo solo i nomi di Giovanni Benetti, Capitano Maggiore carrista, e certi Zani, Zanoni, Marinelli e Raffone.
Ancora, il 21 aprile una torpediniera fermò 5 militari che a bordo di una barca rubata erano salpati dal porto di Palau. Nelle coste galluresi i gruppi clandestini erano numerosi e attivi, lo deduciamo da una nota riportata nella sentenza qui riprodotta: «Si desume che a Olbia vari gruppi si davano da fare per tentare di imbarcarsi clandestinamente. In questo quadro Zani e compagni si incontrarono tramite il Putzu con il gruppo Bunicih che aveva larghe disponibilità finanziarie».
Ma torniamo per un attimo al fermo dell'imbarcazione avvenuto il 21 marzo. La notizia dell'arresto del Putzu e del Bonetti fece scattare a Sassari un'operazione, condotta dal commissario dell'ispettorato speciale di polizia, certo Dottor Colonna che, tra l'altro, rivendicò in successivi processi benemerenze antifasciste a fronte dell'accusa di essere stato agente dell'O.V.R.A.. Lasciamo la parola allo stesso Colonna che nell'atto processuale qui riprodotto racconta: «Nel febbraio 1944 l'ispettorato speciale di polizia per la Sardegna veniva a conoscenza, tramite confidenti, che in Sassari si era costituito un comitato regionale fascista. Alla fine di febbraio e ai primi di marzo il suddetto comitato credette opportuno uscire dall'ombra e iniziare la propaganda tramite un giornaletto, "La Voce dei Giovani", stampato e diffuso clandestinamente. Invero nei primi due numeri era facile rilevare come si facesse l'apologia delle teorie fasciste [...] e come si diffamassero con allusioni evidentissime signore della buona società sassarese, colpevoli secondo i compilatori di ricevere con troppa condiscendenza gli ufficiali della commissione alleata. Intanto l'ispettorato veniva informato che il comitato, di cui alcuni membri erano già noti e sottoposti a costante vigilanza, intendeva inviare un emissario nell'Italia occupata per mettersi in contatto col governo repubblicano fascista. Fu così possibile accertare che l'emissario scelto era un tale Putzu Giuseppe, il quale avrebbe dovuto partire da Olbia. Stabilito un riservato servizio di vigilanza delle persone sospette [...] fu possibile accertare che la domenica 20 marzo sarebbe partito per Olbia il Sottotenente Tanda Giovanni. Difatti il Tanda veniva fermato assieme a un altro ufficiale con il quale si era accompagnato da Sassari a Olbia e di poi identificato per il Tenente Medico Bologna Carlo, e trovato in possesso di una busta contenente lire ottomila, mentre il secondo veniva trovato in possesso di un plico contenente: una copia dei primi due numeri del giornale, "La voce dei giovani"; un memoriale sulla situazione in Sardegna al 17 marzo XXII (il 1944, per il commissario Colonna ancora anno XXII dell'era fascista, n.d.r.); un convenzionale provvisorio e una lettera diretta al generale Barracu. Nel memoriale il comitato regionale dava ampi ragguagli dal punto di vista fascista al "centro" [...], comunicava l'organizzazione attuale del fascismo in Sardegna e forniva notizie di carattere militare. Il convenzionale provvisorio conteneva venticinque formule per messaggi radiofonici speciali con il corrispondente significato a carattere prettamente spionistico».
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO