EXCALIBUR 29 - settembre 2001
in questo numero

Lettere e opinioni

Lo spazio dei lettori

della Redazione
Camerati vicini e lontani...
Gentili Signori,
innanzitutto Vi ringraziamo per l'invio del mensile dell'Associazione "Vico San Lucifero", che ricambiamo con l'invio del nostro notiziario "La Vedetta".
Di solito non rispondiamo alle tante associazioni o singoli che ci inviano le loro pubblicazioni o notiziari e ci limitiamo al contraccambio, perché l'importante non è parlare tra di noi, ma parlare agli altri, al popolo.
Facciamo però una eccezione per la Vostra pubblicazione e Associazione, perché crediamo che sia giunto il momento di parlare chiaro, specie adesso che con l'avvento al potere di una "certa destra", si rende assolutamente indispensabile chiarire le posizioni di oggi, di tutti, che serviranno a rendere più chiare, per tutti, le responsabilità di domani.
Prima di tutto sarà bene che chi è vicino o contiguo ad Alleanza Nazionale la smetta una volta per tutte di prenderci e di prendersi in giro.
Basta con la parola "camerati", basta con i sogni di "dieci, cento, mille saluti romani", basta con il ricordo dei ragazzi che sono morti urlando nelle piazze "il comunismo non passerà!". Sapete, e sappiamo tutti benissimo, che le prime disposizioni di Fini alla vigilia della nascita di Alleanza Nazionale, sulla base degli impegni presi con le forze della destra economico-finanziaria che ci aveva cercati perché oramai c'era il maggioritario, erano precise: basta con la parola "camerati", basta con i "saluti romani" e basta con la "commemorazione dei nostri giovani caduti negli anni '70" per non dare l'immagine di un partito arroccato su sé stesso e reducistico.
E allora chi sta con A.N. la smetta di "ciurlare nel manico", come quel consigliere comunale locale, duramente e giustamente attaccato da "La Vedetta", perché faceva il liberista democratico in pubblico e poi scattava in perfetti saluti romani nelle cerimonie in ricordo dei nostri Caduti nel cimitero di Verbania, Caduti, molti ignoti, ricordati da lapidi rotte, sfondate e piene di erbacce, dimenticati per primi proprio dai loro commilitoni della R.S.I., che trovano solo il tempo di andare a spellarsi le mani per applaudire alle manifestazioni di A.N..
Per quanto riguarda le frasi di Efisio Agus sul signor Berlusconi, siamo costretti a fare delle altre doverose precisazioni:
- più che "tutti gli Italiani", Berlusconi ha coinvolto nel suo programma "tutti i riciclati", ex democristiani, ex socialisti, ex liberali, persino ex comunisti ed ex sessantottini, basta scorrere l'elenco degli eletti della Casa delle Libertà;
- dire che «Berlusconi si è avvicinato a un liberismo dal volto sociale e solidaristico» è una bufala se è detta in buona fede e non vogliamo pensare che sia detta in malafede;
- dire che «è stato capace di creare nei fatti il vero revisionismo storico attaccando a fondo il Comunismo internazionale» è un'analisi da Emilio Fede e da Rete 4, perché il vero revisionismo non sta nel parlare dei morti fatti dal Comunismo, ma nel mettere in discussione l'antifascismo, marxista e liberalcapitalista, con tutti i suoi crimini e le sue false verità, quell'antifascismo al quale un certo Fini ha concesso solennemente l'attestato di "valore" che ha riportato in Italia quelle libertà che il Fascismo aveva conculcato.
Per opportuna conoscenza, Vi inviamo inoltre la copia di un volantino stilato dalla locale Federazione del Movimento Sociale Fiamma Tricolore nel 1997, sul retro del quale sono riportati gli articoli di due autorevoli quotidiani (uno è dello stesso Berlusconi) che confermano che la scissione dal M.S.I.-D.N. della corrente di Democrazia Nazionale del 1976, fu finanziata dal giovane imprenditore Silvio Berlusconi.
Se qualcuno di Voi avrà voglia, approfondisca gli inquietanti interrogativi che questi due articoli sollevano:
- poiché la Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla P2 aveva accertato che l'unica operazione politica certa fatta dalla P2 fu la scissione del M.S.I.-D.N., quale ruolo effettivo aveva il finanziatore iscritto alla P2 Silvio Berlusconi?;
- visto che Berlusconi disse nel 1977 che quella fu l'unica volta che un partito gli restituì i soldi, quali altri finanziamenti e quali altre manovre politiche Berlusconi aveva finanziato in quei tragici "anni di piombo"?;
- con quali favori o altri mezzi i partiti o i politici finanziati da Berlusconi ricambiarono quei finanziamenti visto che non avevano restituito i soldi?
Se questo è il personaggio che oggi ci ritroviamo quale Presidente del Consiglio, con la sua corte di vassalli e "utili idioti" pronti a vendersi anche l'anima oltre agli ideali pur di mettere il sedere sulle agognate poltrone del potere, crediamo che prima di esultare di gioia occorra fare una lunga e severa meditazione.
Per intanto, cordiali saluti, non possiamo dire camerateschi, ma sopra abbiamo spiegato il perché.

Adriano Rebecchi, Segretario M.S.-F.T. del V.C.O. - Editore e Direttore de "La Vedetta" (periodico politico e culturale e notiziario della federazione Fiamma Tricolore del V.C.O.) - Verbania (VB)


La risposta del direttore.
Caro Rebecchi,
innanzitutto scusa se ti do del tu e se mi esprimo in prima persona, e perciò a titolo personale, mentre Tu usi un bel plurale maiestatis. Ma forse per Te è corretto l'uso del plurale, visto che sei, come molti personaggi che ho conosciuto nella mia breve militanza politica, editore, direttore, segretario e forse presidente...
Giuro, non volevo risponderTi, sarebbe stato compito degli autori degli articoli che contesti, ma, poiché grazie alla Tua lettera ho scoperto che esiste un copyright sul termine "camerata" (da parte Tua, Vostra o di chi?), ora non so più come definire tutti coloro che insieme a me, negli anni '70, come scrivi, «urlavano nelle piazze "il comunismo non passerà"» e alcuni sono morti... non eravamo parenti, non eravamo amici (spesso a malapena conoscevamo il nostro nome, a volte solo il soprannome...), non colleghi e tantomeno "compagni"... ma, come dei "soldati", eravamo disposti a rischiare la pelle l'uno per l'altro.
Ora Tu ci dici che non possiamo chiamarci camerati perché qualcuno di noi aderisce ad A.N. e Fini non vuole... "caro Rebecchi", mi hai creato veramente una crisi d'identità!
Riguardo al volantino su Silvio Berlusconi "grande burattinaio" che ci trasmetti, non lo pubblico sia per problemi di spazio (sono ben due pagine), che per un riguardo nei confronti dei Tuoi "camerati" (Vi chiamate così?) di partito siciliani, che hanno fatto l'accordo elettorale con Berlusconi, permettendo a una "certa destra" di "stravincere" le elezioni.
Comunque Ti assicuro che sarà esposto in bella mostra nella nostra sede dell'Associazione "Vico San Lucifero", a Cagliari.
Con stima, cordialmente e non "cameratescamente",

Roberto Aledda
La copertina del cd di Francesco Gavarini
Un contributo alla storia della R.S.I..
Francesco Gavarini, ex legionario reduce del "Gruppo Corazzato G.N.R. Leonessa" della Repubblica Sociale Italiana e reduce del campo di internamento alleato P.W.E. n. 337 di Coltano, ci ha inviato alcune copie del cd-rom, da Lui curato e prodotto, sulla "Leonessa" (il cd-rom è a disposizione di chi volesse visionarlo presso la nostra sede di Via Tel Aviv, 55).
Pubblichiamo qui uno stralcio della Sua lettera alla redazione, invitando i nostri lettori a consultare il cd-rom on line sul sito internet www.italia-rsi.com, oppure richiedendolo direttamente presso:
Francesco Gavarini, Via Principe Amedeo, 35 - 83023 Lauro (AV) - telefax 081.8240162.
Cogliamo inoltre l'occasione per ringraziare Francesco Gavarini, scusandoci per il grave ritardo nella pubblicazione, legato a motivi tecnici.

[...] Poiché i molteplici giornali e le pubblicazioni che in genere riportano e raccontano episodi di guerra e i trascorsi dei Reparti Armati e Ausiliari che hanno fatto parte dell'Esercito Repubblicano non hanno mai pubblicato importanti fatti d'arme del nostro "Gruppo Corazzato M", ho ritenuto che fosse mio dovere raccontare agli altri la storia del nostro Reparto e le operazioni compiute dai suoi Legionari nella guerra civile in Italia dal 1943 al '45 combattuta sotto le insegne della Repubblica Sociale Italiana, accorsi volontariamente per riscattare, con le armi, la vergogna subita con l'infausto 8 settembre 1943.
Gran parte del materiale storico pubblicato è stato rilevato dalla monografia del "Gruppo Corazzato M Leonessa -R.S.I. 1943/'45" realizzata e coordinata in collaborazione con altri Camerati, dal Ten. Tommaso Stabile.
Attraverso questa pubblicazione speriamo di dare, anche con la nostra collaborazione, un contributo alla verità, per non fare dimenticare agli altri il nostro passato e ricordare alle generazioni future la decisione presa dalla parte migliore degli Italiani che non hanno mai ceduto il passo al nemico invasore e, nel contempo, per rispettare la memoria dei Camerati dell'Onore caduti nell'adempimento del proprio dovere in guerra o per mano fratricida.
Con questo credo di avere, in minima parte, adempiuto a un mio preciso atto di fede nei confronti di tutti i Camerati che, come me in camicia nera, sono stati fregiati della decorazione "M rossa" per avere giurato Fedeltà e Onore a Dio e all'Italia, e in guerra hanno contribuito alla difesa dell'Onore Nazionale per l'integrità del sacro suolo dell'Italia martoriata e tradita.
Fiducioso di essere stato compreso, colgo l'occasione per inviare un forte abbraccio e un cameratesco saluto con il sincero augurio che il nuovo millennio sia portatore di Pace e di Giustizia fra la gente.

L'originalità di Forza Nuova...
In riferimento all'articolo "Questa volta parliamo di noi", pubblicato nell'ultimo numero di Excalibur, Forza Nuova prende atto che il Sig. Aledda farebbe bene a informarsi adeguatamente prima di menzionare in maniera impropria il suddetto movimento.
Innanzitutto, il gruppo cagliaritano di F.N. conta ben più di «una decina di ragazzi» e la maggior parte dei suoi militanti non sono «fuoriusciti da un circolo di A.G.» e tantomeno hanno mai aderito ad Azione Giovani o Alleanza Nazionale (se ne guarderebbero bene).
Nel breve periodo della sua intensa attività, Forza Nuova, dopo essersi consolidata a Cagliari, ha costituito un nuovo nucleo a Sassari, mentre si moltiplicano le adesioni da diversi centri delle province dell'isola.
Per quanto riguarda la «ben poca valenza nel mondo politico isolano» di F.N., chiediamo al Sig. Aledda se considera degna di "valenza politica" l'attività di volantinaggi, banchetti, manifestazioni, affissioni o se ritiene che l'unica vera "politica" sia solo la frenetica "mobilitazione" per accaparrarsi i voti e le cariche in occasione di appuntamenti elettorali.
Qualunque sia la risposta del Sig. Aledda, rimane comunque il segno tangibile della politica di Forza Nuova nelle strade e sui muri della città: questo impegno concreto tra la gente per affrontarne i problemi e svegliare le coscienze "vale" per noi ben più della mera occupazione di qualche poltrona.

Forza Nuova - Federazione di Cagliari


La risposta del direttore.
Confermo che i militanti (e dirigenti) di F.N. di Cagliari che ho conosciuto facevano parte di un circolo di Azione Giovani: persone che ho sempre stimato e continuo a stimare.
Ma al di là dei miei giudizi, assolutamente personali, l'invito per i militanti sardi di F.N. è di intervenire su Excalibur - senza comunicati o bollettini di partito - dando il proprio parere (con lettere o articoli firmati), sui vari argomenti (o nuovi) trattati sul giornale.
Abbiamo già dato questa possibilità agli amici del Fronte Nazionale (vedi raccolta Excalibur), saremo ben lieti di darla anche a Voi.

Roberto Aledda
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO