EXCALIBUR 47 - novembre 2007
nello Speciale...

I contenuti della rivista

A sinistra: copertina del libro di Maria Dolores Picciau
A destra: dedica di Benito Mussolini alla rivista
La rivista esce dunque in un clima di grandi trasformazioni, sullo sfondo di importanti iniziative sociali ed economiche, e ha avuto inoltre il grande merito di rompere un secolare immobilismo e di contribuire al rafforzamento dell'identità sarda. Essa rappresenta, assieme a "Il Nuraghe" di Raimondo Carta Raspi, la più importante iniziativa culturale ed editoriale durante il Ventennio. Rispetto però a "Il Nuraghe", che rimane più legato a un'ottica regionale, si propone un obiettivo politico-culturale di più vasto respiro, mirando a inserire la cultura sarda nel circuito nazionale.
La rivista offre uno spaccato significativo della Sardegna del Ventennio, perciò, una volta abbandonato il giudizio ideologico, la sua analisi permette di scoprire e di portare alla luce contenuti e spunti che mal si conciliano con lo schema riduttivo compendiato nell'espressione "cultura fascista".
Intanto lo spettro dei temi affrontati restituisce all'analisi storica una grande complessità. Si tratta della riproposizione di temi e problemi afferenti alla costruzione di una identità regionalistica capace di sviluppare un potente senso di appartenenza alle proprie radici e di uscire dalle pretensioni isolazionistiche per cercare un confronto con la cultura contemporanea, anche extraeuropea. A poco serve far notare che dietro l'apertura alle subnazionalità mediterranee si celi una visione egemonica. Ciò va letto con occhio storicizzante, avendo presente il quadro della politica internazionale e la natura degli equilibri tra le potenze. Più importante e storiograficamente produttiva è invece la ricerca intorno alle forme della ricezione di tale apertura nella cultura e nell'intellettualità sarda.
Ma così facendo, si è dimostrato come, al di là di forzati schieramenti ideologici preconfezionati, sia stato possibile esaminare sine ira et studio un capitolo di storia isolana brutalmente cancellato e sottostimato. E come spesso la politica non abbia le armi sufficienti per incanalare in un unico alveo preconfezionato le domande essenziali che permettono a un popolo di riconoscersi come soggetto attivo della storia.
L'autrice.
Maria Dolores Picciau, figlia di emigranti sardi, è nata nel 1966 a Laverna Ponte Presa (VA) e ha conseguito la laurea in Lettere nel 1995 presso l'Università di Cagliari. Di professione giornalista e scrittrice, è un'apprezzata storica dell'arte, nonchè operatrice nell'ambito della valorizzazione della cultura locale.
Oltre al suo recente volume "Tra Sardismo e Fascismo - Arte e identità nelle riviste sarde del Novecento" (Sestu, 2007), ha pubblicato anche "La donna allo specchio - Riflessioni metodologiche sull'identità femminile" (Sassari, 1995), "La storia sommersa - Saggi di teoria dell'arte" (Cagliari, 1998), "Carte d'autore" (Cagliari, 2001), "Tracce nell'acqua" (Cagliari, 2003).
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO