EXCALIBUR 56 - ottobre 2009
in questo numero

Bruno Lazzarotto: i paradossi italiani

Cavaliere della repubblica, sì! Ex combattente, no!

di Efisio Agus
Il fatto è noto: esisteva alla Camera un progetto di legge firmato anche da alcuni deputati del Pd che riconosceva agli ex appartenenti ai corpi militari della R.S.I. la qualifica di "ex combattente". Si trattava, più che altro, di un riconoscimento simbolico, il cui beneficio consisteva nell'assegnazione di un nastrino tricolore e di un vitalizio di qualche centinaio di euro. L'intenzione dei proponenti era quella, lodevole, di un ulteriore piccolo passo per rimarginare ferite aperte più di sessantacinque anni fa.
Il disegno di legge fu ritirato dopo il famoso discorso di Berlusconi del 25 aprile a Onna. Evidentemente occorreva creare un qualche polverone per salvaguardare i "valori" della resistenza. Il che perpetua, in Italia, una situazione che, più che tragica (gli ex R.S.I. hanno l'unico riconoscimento che veramente conta ed è quello del nemico) è comica, stante il fatto che nella nostra amata Repubblica un ex di Salò può diventare deputato, senatore, ministro e financo presidente del consiglio (Spadolini) e non solo, ma anche rettore, presidente della Rai e essere pure insignito del premio Nobel.
Ma la qualifica di combattente giammai!
Queste considerazioni ci sono venute in mente leggendo il resoconto di una cerimonia di premiazione del Cav. Bruno Lazzarotto.
Ma chi è Lazzarotto? Innanzitutto un amico, fedele abbonato di Excalibur. Poi un ex combattente della R.S.I. che incomincia a scrivere la sua storia nel settembre del 1943, poco più che quattordicenne, arruolandosi nelle prime formazioni della "Compagnia della morte". Addestrato poi ai servizi d'informazione della X Mas, partecipa a tutte le operazioni militari condotte nel Friuli Venezia Giulia contro le truppe titine, distinguendosi anche nella cruenta battaglia avvenuta nella Selva di Tarnova. Nel mentre il padre, trucidato dopo il 25 aprile dai partigiani con altri 170 camerati a Valdobbiadene (TV), combatteva altrettanto valorosamente nel Btg. NP della X sul Senio contro gli Alleati.
Nel dopoguerra Lazzarotto, partendo dal nulla, con durissimo lavoro ha creato migliaia di posti di lavoro, costruito, tra l'altro, la stazione della Magliana, urbanizzato l'aeroporto "Leonardo Da Vinci", pavimentato lo stadio Olimpico di Roma, diretto le società Capitalia e Tubitalia.
Il grande impegno professionale non lo ha certo distolto dalla cura della memoria storica della R.S.I., tant'è che ha costruito il Campo della Memoria ad Anzio, per onorare i caduti della R.S.I. in quella battaglia.
Malgrado tutte queste benemerenze, riconosciute addirittura col titolo di Cavaliere della Repubblica, Lazzarotto, secondo questa stessa Repubblica, non merita il nastrino tricolore di ex combattente.
Eccovi qui di seguito la cronaca di un ulteriore riconoscimento tributato al nostro carissimo amico:

«Sabato 4 luglio 2009, nella splendida sede del Circolo Ufficiali, Casa dell'Aviatore presso il Ministero dell'Aeronautica Militare di Roma, il Cavaliere al Merito della Repubblica Bruno Lazzarotto è stato insignito del dottorato in "Scienze ingegneristiche" dalla prestigiosa Jan Monnet Università Europeenne A.I.S.B.L. di Bruxelles.
I suoi meriti acquisiti in una vita di costante impegno, fruttuoso lavoro, pregevoli realizzazioni, sono stati illustrati dal Rev.mo Mons. Padre Bruno Lima. Mentre le alte virtù morali, umane e di italianità, sono state rivissute in una commovente e spontanea dedica della figlia Dott.ssa Dora, a nome di tutta la famiglia.
Il diploma è stato consegnato durante una suggestiva cerimonia dall'Ecc. Prof. Lino Mungari di Capocolonna, delegato per l'Italia dell'Università Jean Monnet.
Grande riconoscenza per la sensibilità va al Dott. Gabriele Marrone e al Prof. Natale Santucci, rispettivamente Direttore didattico e Rettore della prestigiosa Ruggiero University e membri del Senato Accademico.
Al Dott. Vincenzo Cortese, Marchese di Villa San Giorgio, e al Dott. Riccardo Giordani, Duca di Willemburg, rispettivamente Segretario Generale e Gran Cerimoniere della Norman Academy, al Rev.mo Mons. Gino Di Ciocco, Ecc.mo patrono spirituale, al M.C. Maurizio Cancelli va un gran riconoscimento per l'organizzazione perfetta e l'alto prestigio di tutta la manifestazione in una cordialissima e calorosa atmosfera
».
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