EXCALIBUR 67 - dicembre 2011
in questo numero

Chi ci libererà dalla Bce?

L'organismo europeo sovrano delle sorti economiche dei 27 paesi della Comunità

della Redazione
Una Banca Centrale sempre più chiusa nelle sue prerogative sovrane, ma lontana dalle esigenze dei singoli Stati
Non è più tollerabile che la Bce governi l'economia europea senza che gli Stati, o perlomeno un organismo ad hoc della Ue, possano riprendersi la sovranità sull'emissione monetaria o svolgere alcun controllo sul suo operato. È ben vero che la crisi mondiale è partita dagli Stati Uniti, inizialmente a causa dei cosiddetti contratti derivati, conosciuti come "contratti tossici". C'è però da rilevare che i loro deleteri effetti sono stati assorbiti da ormai due anni e il danno creato in Italia è stato poca cosa per la nostra economia. Allora da dove viene questa dannata crisi?
Dalla speculazione finanziaria, verrebbe da dire, e in parte è vero. Allora perché la Banca Centrale Europea non interviene come dovrebbe? Cos'è questo mostro bancario? Nata col Trattato di Maastricht del 1992, da dieci anni (2001) ci tormenta con quel suo "euro", che non vale un cavolo.
In Italia la sua introduzione ha raddoppiato dalla mattina alla sera il prezzo di ogni genere di prodotti, mentre il volume degli stipendi è rimasto fermo ai livelli della vecchia e rimpianta liretta nazionale. I tecnocrati che lo governano, tra i quali ci fu lo scomparso Padoa Schioppa, si ostinano a mantenere alto il suo valore, super apprezzato sul dollaro, sullo yen giapponese e sullo yuan cinese. Questo fatto da una parte penalizza le esportazioni europee, specie dell'Italia, favorendo invece le importazioni soprattutto dalla Cina, con danni pesanti alle nostre industrie manifatturiere. Dall'altra mantiene alto all'interno della Ue il valore delle merci, con conseguente calo dei consumi e impoverimento generale. Solo la Germania, grazie all'alta tecnologia dei suoi prodotti industriali, riesce a esportare anche con il super euro, ma ultimamente anche i Tedeschi cominciano a sentire il fiato grosso, come del resto i Francesi. Si dice che un euro forte sia necessario per mantenere bassa l'inflazione, ma con l'inflazione bassa spesso si muore, perché l'economia rallenta.
Con questa moneta truffa sono le banche centrali a fare gli affari. I cittadini europei, invece, languono e non possono nemmeno protestare o compiere azioni legali contro il signoraggio, ossia contro il lautissimo guadagno di emissione che i suoi soci incassano, sottraendo illegittimamente il denaro che invece dovrebbe andare agli Stati per fronteggiare il loro debito pubblico. Succede che gli Stati, quando chiedono carta moneta, devono pagare il signoraggio perché la "sovranità" sulla moneta è della Bce. Incredibile ma vero. Anche a sapere chi sono i soci della Bce si rimane allibiti: sono le banche centrali, che hanno una percentuale di partecipazione al "capitale sociale" non paritario. C'è la Banca Nazionale della Germania con il 23,40%, la Banca di Francia con il 16,52%, la Banca d'Inghilterra con il 15,98%, la Banca d'Italia con il 14,57%, poi vengono i minori: la Banca di Spagna con l'8,78%, la Banca Centrale di Svezia con il 2,66%, la Banca di Danimarca con l'1,72% e quindi le altre banche centrali dei piccoli Stati.
C'è qualcosa che non quadra: perché le Banche d'Inghilterra, di Danimarca e di Svezia ne sono soci, percepiscono mostruosi utili annuali e decidono persino quale debba essere la politica monetaria dell'euro, quando si sono rifiutati (e hanno fatto bene!) di entrare nel sistema monetario dell'euro? Misteri della tecnocrazia europea. C'è da rilevare che la Banca d'Italia non ha perso proprio nulla. I suoi soci sono al 95% dei privati, tra i quali le maggiori banche nazionali: Banca Intesa, Unicredit, Sanpaolo, poi una serie di altre imprese, soprattutto assicurative. Tra gli enti pubblici c'è solo l'Inps, ma la sua quota di partecipazione vale quasi niente.
Anche quando stampava le lire, Bankitalia percepiva dalle casse statali il diritto di signoraggio, perché lo Stato aveva ceduto la sovranità monetaria. L'art. 1 della Carta costituzionale dispone che «la sovranità appartiene al popolo», ma della sovranità popolare lo Stato se n'è sempre infischiato e a nulla sono valse le numerose azioni giudiziarie di privati cittadini volte a ottenere indietro il "signoraggio" illegalmente percepito. I tribunali hanno sempre sancito che quel diritto sovrano dei cittadini non vale nulla. Bontà loro.
Comunque sia, dal 2001 gli utili da signoraggio ritornano ai privati della Banca d'Italia direttamente dalla Banca Centrale Europea. Non è che con la guida dei tecnocrati ci siamo impiccati da soli?
Forse tra i responsabili della speculazione internazionale che muove da New York, Londra e Berlino si dovrebbe aggiungere anche la Bce, almeno a giudicare da come sta gestendo la crisi di liquidità degli Stati nazionali.
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