EXCALIBUR 69 - maggio 2012
in questo numero

Isabella: un esempio per la gente di destra

La sua mente lucida ha spesso precorso i tempi

di E.C.
7 ottobre 2009: Isabella Luconi presiede il convegno sulla socializzazione delle imprese. Alla sua destra il sindacalista della Cgil, Maurizio Melluzzi (© Excalibur)
L'ultima grande manifestazione presieduta da Isabella fu nell'ottobre del 2009. All'epoca era il Vice Presidente dell'Associazione Vico San Lucifero e si trovava nel pieno dell'attività fisica e intellettuale. Stava molto bene ed era di buon umore. Non si dava pace per lo sconquasso generale della "destra" italiana, non riusciva a farsene una ragione. Come del resto non riuscivamo a farcene una ragione tutti noi.
Durante una riunione nello studiolo di Giorgio Milia aveva proposto di fare un convegno sulle tematiche del lavoro e della socializzazione delle imprese, affrontate con la nostra ottica. Chissà se riusciremo a riempire la sala, borbottarono alcuni.
Invece fu un grandissimo successo. Avevamo diffuso via mail e al telefono la notizia del convegno "di destra", ma nessuno si aspettava che la grande sala del Lazzaretto del Borgo Sant'Elia di Cagliari si sarebbe riempita. Il fatto è che moltissima gente aspettava quel momento di incontro, voleva vedere in faccia gli amici, capire se ci si poteva ritrovare, se c'era ancora la voglia di battersi malgrado la scomparsa del glorioso Msi e di An, ultimo pilastro di una casa che si sfaldava, non certo per colpa nostra.
Isa aveva voluto invitare i sindacati, tutti. Infatti, aderirono impegnandosi a svolgere una relazione Maurizio Melluzzi della Cgil, Fabrizio Carta della Cisl, Giacomo Meloni della Ccs, Piergiorgio Piu dell'Ugl. Il presidente di Vsl, Efisio Agus, presentò brevemente il convegno e subito diede la parola a Isabella per illustrare le vicende storiche del concetto di partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle imprese.
Sul tavolo della presidenza, Isa aveva al fianco i sindacalisti. Cominciò prendendo la questione alla larga. Svolse una magnifica rivisitazione storica del pensiero cattolico e del sindacalismo nazionale che aveva portato alla genesi della socializzazione. Quando si avviava alla conclusione le affiorò sulle labbra un sorrisetto malizioso, di quelli che sapeva fare quando voleva chiudere un discorso con la logica del ragionamento. In questo era insuperabile.
A un certo momento, allargò le braccia quasi per scusarsi e infine lo disse con un sorriso disarmante: «Insomma, dopo tante elaborazioni culturali, dopo tanti tentativi e imitazioni, alla fine soltanto durante la Repubblica Sociale Italiana la socializzazione approdò in un Decreto legge, immediatamente abolito dal Cln dopo il 28 aprile 1945».
Concluse con una grande risata, che coinvolse pubblico e sindacalisti di tutti i colori: «Ecco, l'ho detto. Mi sono sforzata, ma non c'era altro modo per ricordare una verità storica».
Gli altri relatori, compreso l'onesto Melluzzi, iniziarono i loro interventi partendo proprio da dove Isa aveva finito.
Il suo successivo impegno politico non le diede grandi soddisfazioni. Era stata nominata nel direttivo provinciale del Pdl, ma non era contenta. Durante le poche riunioni in cui eravamo convocati, ci cercavamo con lo sguardo come per dire «ma dove siamo?». In un modo o nell'altro, senza volerlo, gli ex aennini si sedevano vicino a lei. Era una bandiera.
Noi per fortuna abbiamo la fotografia che coglie proprio l'attimo che abbiamo voluto condividere con gli amici di Isabella, con lei che sorride e allarga le braccia come per dire che, in fondo, non c'era niente di male a ricordare un fatto storico.
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