EXCALIBUR 75 - gennaio 2014
in questo numero

Onore alla bandiera

La Comunità Nazionale si deve rendere protagonista del cambiamento

di Toto Sirigu
Il nostro vessillo sventola sulle piazze, vero simbolo dell'Italia unita nella protesta
In questi giorni sventola la nostra bandiera nazionale come mai è sventolata sul territorio italiano negli ultimi anni.
Sembra un delitto. Invece no. È issata dai figli del popolo italiano che si sentono traditi dalla classe politica. È sventolata da quei cittadini che non pensano più di avere una speranza per il proprio futuro e per quello dei propri figli. Quella bandiera è avvolta nella disperazione di chi oggi sta pagando lo scotto di vent'anni di menzogne partitocratiche, di quelli che assicuravano di governare con le mani pulite, di governare con il metodo anglosassone dell'alternanza.
Sono operai, imprenditori, liberi professionisti, agricoltori, autotrasportatori, studenti, disoccupati. Sono ex di tutto l'arco politico.
E allora voglio capire. Si apre o no, ora, un cantiere di ricostruzione dello Stato con delle idee che colpiscano i nemici del popolo, oppure ci nascondiamo dentro il nostro cortiletto pur dignitoso ma individualista? Voglio capire come oggi si debba interpretare il «me ne frego».
Abbiamo già dato oppure proviamo a rientrare nella Storia. La Cultura, la Politica, l'Economia dobbiamo lasciarle ai poteri senza volto, agli scaltri approfittatori, oppure vogliamo ridarle alla Comunità nazionale?
È il tempo di scrivere, pensare, elaborare di ridare protagonismo al popolo.
Scrivere su Excalibur con la voglia di tracciare linee fondamentali di una cultura nazionale innovativa. Pensare liberamente senza i paraocchi dei servi. Elaborare la diversità che emerge dal caos attuale per dare l'Ordine che si merita una nazione come l'Italia.
Quel tricolore nelle piazze merita rispetto perché è espressione di un richiamo all'unità, di una richiesta di tornare alla normalità violata.
Operai, imprenditori, liberi professionisti, agricoltori, autotrasportatori, studenti, disoccupati cosa si aspettano? Una vita normale scandita dai tempi ordinari del lavoro, degli affetti, del tempo libero, dello sport. Questa classe politica sta impedendo quella normalità!!!
L'unica risposta legittima è quella del conflitto. Dove porterà il conflitto?
Ognuno avrà la sua risposta da intellettuale. Anzi da "fine intellettuale". La verità è che il conflitto o lo si vive dal di dentro oppure è una mera evocazione verbale.
Riappropriamoci del nostro ruolo di soggetti attivi del cambiamento della realtà individuando con precisione gli ostacoli che si frappongono a esso!!!
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