EXCALIBUR 88 - ottobre 2015
in questo numero

Le origini dello Stato italiano e la Sardegna

Cagliari e il colle di Bonaria

di Silvio De Murtas
Sopra: Bonaria fu anche dal 1324 al 1326 la prima capitale del Regno di Sardegna
Sotto: il Papa istituì, "motu proprio", il Regno di Sardegna e Corsica
La Sardegna è una delle terre più antiche d'Europa (e forse del mondo) e la seconda isola del Mediterraneo (oltre 24.000 Kmq). Essa forma con la Corsica un sistema anche tettonico a sé stante non avendo alcuna comunanza d'origine né con le Alpi né con gli Appennini. La sua complessa struttura geologica e il suo paesaggio così vario e mutevole avevano indotto - fra gli altri - anche lo scrittore Marcello Serra a definire la Sardegna "un Continente in proporzioni ridotte".
L'Isola è stata abitata da antichissime genti, come dimostrano recenti studi e ricerche che hanno consentito il ritrovamento anche di fossili di umanoidi che alcuni studiosi di livello internazionale non hanno avuto dubbi a far risalire a circa otto milioni di anni fa; il che sarebbe da annoverare fra le più antiche testimonianze esistenti al mondo.
Con un salto di milioni di anni si arriva alla anch'essa remota Civiltà Nuragica, sulla quale la scienza ufficiale non è ancora riuscita a far piena luce: espressione evidente di tale Civiltà sono, fra gli altri, i bronzetti di umani, di oggetti vari e di navicelle, i resti di oltre diecimila nuraghi e degli imponenti complessi megalitici di altro genere sparsi in tutta l'Isola. Soffermiamoci ora su una zona specifica della Sardegna, ove si svolsero alcuni avvenimenti storici essenziali anche per la storia italiana: per la precisione al sud, sul Colle di Bonaria in quel di Cagliari.
L'origine di Cagliari è incerta, perché l'antica Karales fenicia è anteriore ai tempi storici; si crede che i Fenici - già dai tempi della fondazione di Cartagine - si siano limitati ad accrescere la città preesistente, lasciando pressoché intatto solo il nome Karel - ossia la "Città dai bianchi colli". Ai Punici, nel 238 a.C., la tolsero i Romani e così essa divenne la romana Caralis. La successiva e attuale Cagliari (Castel di Castro di Calari, ossia in Sardo "Casteddu") venne fondata ex novo dai Pisani su una collinetta alta circa 150 metri, che ospitava il "castrum" militare romano e da qui anche il nome Castello.
Uno dei colli facenti parte di Cagliari è quello di "Bonaria" e quivi nei secoli andati si svolsero avvenimenti tanto importanti da contribuire a determinare il destino dell'Isola e del Paese. Tralasciando le epoche più remote, soffermiamoci al XIII Secolo, in cui vediamo il dantesco Papa Bonifacio VIII, nell'àmbito della lotta per il dominio del Mediterraneo, aver interesse a risolvere la ventennale "guerra del vespro".
Così, in cambio della restituzione alla Chiesa - da parte di Giacomo II d' Aragona - del Regno di Sicilia, il papa istituì "motu proprio" il regno ("nominale") di Sardegna e Corsica, dandolo nell'aprile del 1297 in feudo perpetuo allo stesso Giacomo II. Occorre precisare che le due isole si trovavano politicamente e istituzionalmente sotto l'influenza pisana (già dal 1014) e di Genova; sicché il Papa in realtà diede a Giacomo II solo una "licentia invadendi", ossia il consenso (guelfo) a che le due isole potessero esser occupate "manu militari".
Lo stesso Giacomo II, dopo una lunga preparazione politico-militare, nel 1323 affidò all'Infante Alfonso un corpo di spedizione. Una parte delle truppe sbarcò il 13 giugno 1323 e procedette all'assedio di Villa di Chiesa (Iglesias), l'altra proseguì per Cagliari e prese possesso del Colle di Bonaria, chiamata "Bonayre" o "Buen Aire", da dove stringere d'assedio Castel di Castro.
Su questo Colle gli Aragonesi eressero una rocca, cinta da mura, dove nacque e si sviluppò la prima comunità spagnola in Sardegna, la quale crebbe di numero grazie anche all'apporto di soldati e marinai catalani, aragonesi, valenzani, maiorchini... E in ricordo della Catalogna il villaggio venne chiamato "Barceloneta". Intanto, le operazioni militari proseguirono con sufficiente speditezza: l'assedio di Villa di Chiesa si concluse nel febbraio 1324, mentre Castel di Castro si arrese nel giugno successivo.
Quindi dopo circa un anno dallo sbarco nell'isola, il 19 giugno 1324 - sotto una tenda d'assedio sul Colle di Bonaria - fu firmata la pace fra il Comune di Pisa e la Corona d'Aragona - in guerra per la conquista dei territori pisani d'oltremare - che peraltro nell'isola non rappresentavano tutta la Sardegna, ma solo una parte, vale a dire il Campidano, la Gallura e il Logudoro.
Con la firma del trattato di pace i vincitori mutarono la condizione giuridica della ormai ex entità sardo-pisana da subordinata in assoluta, al fine di aggregare questi nuovi territori alla Corona d'Aragona rappresentata dalle leggi monarchiche. Pertanto, nel 1324 fu creato ex novo uno Stato: il Regno di Sardegna e Corsica. Tutto ciò è conclamato da una Carta Reale Diplomatica dell'Archivio della Corona d'Aragona (a Barcellona), pubblicata nel 1952 da Antonio Arribas Palau nel suo volume "La conquista della Sardegna da parte di Giacomo II di Aragona".
Da tutto ciò si evince che l'attuale Stato Italiano ebbe origine in Sardegna, a Cagliari sul Colle di Bonaria, il 19 giugno 1324; Bonaria fu anche, per due anni - dal 1324 al 1326 - la prima capitale del Regno di Sardegna. Ciò significa che Cagliari conservò il titolo di capitale sin da allora e addirittura - nel corso dei secoli - tale primazìa restò immutata; inizialmente, il nuovo Stato fu chiamato "Regno di Sardegna e di Corsica" almeno sino al 1475, ossia allorché - con le nozze di Ferdinando II e Isabella e quindi la conseguente formale nascita della Corona di Spagna - il titolo originario divenne "Regno di Sardegna"; sino alla trasformazione del Regno di Sardegna in Regno d' Italia, avvenuta con Legge Sarda 17 marzo 1861 n. 4671.
Infine, dal 2 giugno 1946, esso divenne l'attuale "Repubblica Italiana".
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