EXCALIBUR 90 - febbraio 2016
in questo numero

Considerazioni sulla sociologia della politica

Analisi su una fondamentale componente della nostra vita sociale

di Nicola Silenti
Analizzare le contraddizioni, gli orientamenti e i propositi della società civile al fine di informare e orientare la classe politica.
L'orizzonte della sociologia politica è uno scenario ambizioso eppure indispensabile per affrontare la realtà frammentaria e sfuggente dell'Italia politica contemporanea. Una nazione polverizzata in una miriade di egoismi e interessi particolari a cui occorre sempre più fare fronte senza imperdonabili improvvisazioni, ma con un adeguato armamentario di conoscenza e competenza.
Da qui la necessità di disporre degli strumenti culturali e scientifici per interpretare la realtà che ci circonda e in cui ciascuno di noi è immerso, nel nome di una consapevolezza che nasce nella prima metà del XIX secolo mediante il filosofo francese Alexis de Tocqueville e si afferma grazie a Karl Marx, all'intellettuale tedesco Max Weber insieme a pensatori del calibro di Thorstein Veblen, Charles Wright Mills e Vilfredo Pareto.
Una materia, la sociologia della politica, che in Italia ha precursori del calibro di Benedetto Croce e trova il più convinto assertore nell'immediato dopoguerra nel sociologo torinese Filippo Barbano, a cui si deve in particolare il merito di avere da subito insistito sulla necessità di coniugare i risultati della teoria sociologica con la concretezza della ricerca sperimentale.
Filippo Barbano ha incentrato i suoi studi e la sua attività di ricerca sui temi della partecipazione dei cittadini alla vita democratica e della loro organizzazione, un tema che studiò sul campo nei quartieri di Torino senza mai trascurare il profondo connubio tra i due strumenti irrinunciabili della disciplina: la teoria astratta e l'esperienza concreta.
Così, grazie al contributo di un manipolo di studiosi e accademici italiani, a partire dal dopoguerra si afferma anche in Italia questa disciplina che fonda la propria opera sull'analisi delle forme di potere e si esprime nello studio analitico del rapporto tra la società e lo stato, con particolare attenzione per l'indagine sui sistemi di governo e gli eventi dell'attualità come il clima politico, la partecipazione, l'organizzazione dei partiti e le loro funzioni sul comportamento elettorale.
La sociologia della politica esamina i poteri e le strutture della società e della politica attraverso l'analisi degli strumenti teorici di conflitto, consenso e interesse. Per fare questo si avvale dei precetti della sociologia e della scienza politica, osservando con metodo scientifico i mutamenti in atto nella società e nelle forme della rappresentanza ricorrendo anche a strumenti empirici come i sondaggi d'opinione e gli studi sugli effetti della propaganda.
Un connubio, quello tra sociologia e scienza politica, che da tempo divide gli studiosi tra chi riconosce a questa disciplina una sua autonomia di ricerca e chi invece non ne conferma la peculiarità rispetto alla scienza della politica.
In ogni caso, il forte legame tra studio teorico e indagine empirica ha consentito il sempre più crescente affermarsi di questa disciplina, specie negli Stati Uniti d'America: una scienza capace di intercettare sin dagli anni '60 fenomeni sociali di portata epocale come la protesta studentesca del '68 e di tracciarne con sempre maggiore precisione il peso dirompente delle loro ripercussioni a livello globale.
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