EXCALIBUR 98 - giugno 2017
in questo numero

"Incauti giochi elettorali"? Ma governare necesse est

Esigenze superiori contro meschine contabilità

di Angelo Abis
Una galassia di partiti da sempre caratterizza il nostro Parlamento
Caro Toto,
Il tuo editoriale "Incauti giochi elettorali" diciamo che è perfetto dal punto di vista della propaganda politica di parte.
Infatti questa per essere efficace deve osservare le seguenti regole:
1) delegittimazione dell'avversario ("I cosiddetti partiti maggiori", dove i "cosiddetti" quantomeno irride a una realtà che è inoppugnabile);
2) valutare le azioni politiche dell'avversario sotto l'ottica moralistica e delle presunte intenzioni che non possono che essere malevoli;
3) rimarcare la completa antitesi tra l'agire delle forze politiche avversarie e l'interesse dei cittadini. Tutti i partiti politici non graditi vanno contro il popolo.
Tu, Toto, ti sei attenuto a queste regole.
Questa impostazione della lotta politica può reggere, senza procurare eccessivi danni, per lo spazio di una campagna elettorale, dove si sa, ogni mezzo diventa lecito, pur di vincere.
Perché dopo, a giuochi fatti, è prassi quasi obbligata, soprattutto nelle sedi istituzionali ma non solo, confrontarsi, sondare le rispettive intenzioni, ipotizzare accordi o alleanze al netto di tutto quello che si è giurato e spergiurato in campagna elettorale.
Ma soprattutto, a fronte di problemi vitali per lo stato quali la sicurezza, la difesa nazionale, una politica estera incisiva oppure l'elezione del Presidente della Repubblica, è impensabile procedere senza un larghissimo accordo fra le principali forze politiche siano esse al governo o all'opposizione; perché, tra l'altro, ci si dimentica spesso, soprattutto a destra, che in democrazia si è classe dirigente non solo quando si è al governo, ma anche quando si è all'opposizione con tutte le relative responsabilità.
Ma se detta impostazione va ben oltre le campagne elettorali e viene ipotizzata come dato strutturale delle forze politiche, la conseguenza logica è che i partiti che rappresentano allo stato attuale circa l'80-85% dell'elettorato, qualunque soluzione pongano in essere per risolvere il problema della legge elettorale, agiscono per fini intrinsecamente malvagi come l'esclusione di pericolosi concorrenti quali Fratelli d'Italia, Mdp Articolo 1, Casa Pound, Forza Nuova.
E il tutto per rinsaldare il sistema.
Quale sia poi questo sistema che avrebbe come assi portanti proprio degli ammazza-sistemi quali sono Grillo, Berlusconi, Salvini e Renzi, lo sa solo Dio e tu.
Ma non importa, ciò che conta è che il sistema è sfatto e prossimo al crollo.
Il concetto non mi è proprio nuovo: l'ho sentito ripetere, a ogni tornata elettorale, sin da quando ero ragazzino. E al sistema "sfatto" e prossimo al crollo, ma che non crollava mai, si contrapponeva la ricetta salvifica nostra dell'"alternativa al sistema".
Di volta in volta veniva chiamata "stato nazionale del lavoro", "repubblica presidenziale", per arrivare al fatidico "fascismo 2000" del gigante della destra italiana: Gianfranco Fini.
Ma sappiamo come è andata a finire.
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