EXCALIBUR 101 - gennaio 2018
in questo numero

Chi ama l'Italia... Pir!

Interlocutori diversi dalle banche per finanziare le imprese

di Alessandro Tanca
Nasce una forma alternativa di investimento
Da sempre sappiamo che il motore economico del nostro bel paese è composto dalle piccole e medie imprese, aziende fondate da imprenditori coraggiosi e diventate realtà solide grazie al sacrificio e alla passione di chi ci lavora.
Lo sappiamo, in alcune cose siamo veramente bravi: l'Italia, nonostante non sia più una potenza industriale come un tempo, rimane la punta di diamante europea per le esportazioni di qualità.
Tecnologia, moda, lusso, automobili, sono solo alcuni dei settori in cui spiccano realtà aziendali che non hanno nulla da invidiare al resto del mondo; sappiamo però che sino a oggi l'unico "carburante", quindi il denaro, pronto a spingere il nostro motore economico poteva essere reperito esclusivamente attraverso il canale bancario.
In sostanza se un'impresa, a fronte anche di commesse importanti, aveva bisogno di reperire liquidità, l'unico interlocutore possibile rimaneva la banca.
La situazione storica attuale vede in grossa difficoltà il sistema bancario e di conseguenza le imprese, essendo legate a doppio filo. Un gigantesco cane che si morde la coda!
Per questo con la legge di stabilità 2017 (D.L. 232 dell'11 dicembre 2016) sono stati introdotti i cosiddetti Piani Individuali di Risparmio.
La formula è semplice: ogni cittadino in veste di persona fisica avrà la possibilità di investire in imprese italiane attraverso fondi, polizze o autonomamente, per un massimo di 30 mila euro annui e 150 mila totali; sul capitale maturato (sia in forma di capital gain che di cedola) si maturerà un'esenzione totale delle imposte (attualmente al 26%) ed esenzione dalle imposte di successione, il tutto se l'investimento viene tenuto per almeno cinque anni.
Non si tratta certo della scoperta dell'acqua calda, infatti nella maggior parte dei paesi industrializzati questo sistema esiste da decenni ed è stato largamente collaudato, come in Francia, Canada e Inghilterra ad esempio.
Partiti nei primi mesi del 2017, il Mef aveva stimato una raccolta totale per quest'anno di circa 5 miliardi, a giugno le stime sono state però riviste e raddoppiate a 10 miliardi avendo già superato il mercato una raccolta superiore a 7 miliardi. Un successo senza precedenti!
Questo tipo di operazione, oltre che avere un impatto positivo sulle tasche dei risparmiatori, ha un altissimo valore sociale. Dietro ogni euro investito c'è un'impresa, una famiglia, e tantissimi posti di lavoro. Da qui a pochi anni saranno tantissime le imprese che si quoteranno e faranno crescere l'intero tessuto economico.
Considerando che gli Italiani sono primi al mondo come popolo di risparmiatori, ma primi anche a investire all'estero i propri capitali, siamo tutti chiamati a cogliere questa grande opportunità per far crescere il nostro paese e, perché no, i nostri risparmi.
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