EXCALIBUR 106 - settembre 2019
in questo numero

"L'infinito" ha 200 anni

Nel marasma della nostra vita quotidiana un anniversario che ristora

di Lancillotto
I versi indimenticabili della nostra gioventù
"L'infinito" è una delle liriche più famose dei "Canti" di Giacomo Leopardi.
Il poeta la scrisse negli anni della sua prima giovinezza a Recanati, sua cittadina natale, nelle Marche. Le stesure definitive risalgono agli anni 1818-1819.
Nella infinita caterva di anniversari, dai più stupidi ad altri importanti, vogliamo celebrarne uno tutto nostro, in ricordo dei fremiti che in ogni animo sensibile questa piccola poesia ha suscitato.
"L'infinito" racchiude in sé tutta la poesia del mondo e in quei versi c'è ognuno di noi.
C'è la fuga da una realtà che non ci piace, c'è la riflessione intima e profonda della nostra minuscola esistenza e ci sono - negli «interminati spazi di là da quella e sovrumani silenzi e profondissima quiete» - le vette e gli abissi dei nostri desideri.
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