EXCALIBUR 116 - luglio 2020
in questo numero

I nuovi talebani

Furia iconoclasta originata dalla più crassa ignoranza

di Alessio Dettori
Budda di Bamiyan prima della distruzione
Budda di Bamiyan prima della distruzione
I talebani afghani fanno esplodere le gigantesche e antichissime statue dei Buddha di Bamiyan.
All'epoca ero ancora un ragazzino, ma essendo sempre stato affascinato da storia e archeologia, ricordo ancora la tristezza che provai nel vedere delle statue antiche andare in mille pezzi.
Giugno 2020. Una parte dell'occidente civilizzato si spoglia di quest'ultima parola per abbracciare una filosofia simile a quella che portò alla distruzione dei Buddha o la città di Palmira nel 2013 per mano dell'Isis.
Tutto è iniziato a Minneapolis, con la morte dell'americano George Floyd per mano di un poliziotto che ha abusato della forza, tenendo troppo a lungo il ginocchio sul collo di Floyd, che morirà più tardi per complicazioni dovute anche alle droghe che aveva in corpo.
Il fatto ha portato all'ennesima ondata di proteste di una parte dell'opinione pubblica, sempre pronta a demonizzare la polizia e a cavalcare l'onda dell'antirazzismo quando a morire è un cittadino afroamericano (tantissimi casi simili a quello di George Floyd sono accaduti con persone di etnia caucasica, ma non fanno altrettanto notizia), insieme ai movimenti antifa' e il famoso Black Lives Matter.
Come al solito una parte di chi manifesta ha usato la scusa della protesta per scatenare una vera e propria guerriglia urbana negli Stati Uniti, con tanto di "zone autonome" dove ovviamente vige la legge del più forte; ma dopo essersela presa con abitazioni private e negozi, si è passati alle statue.
Nell'insegna dell'antirazzismo e del politicamente corretto, è iniziata una vera e propria ossessione iconoclasta, partita negli Stati Uniti con la distruzione di statue di Cristoforo Colombo e quelle di personaggi che ebbero ruoli importanti nella Guerra di Secessione americana, come il famoso generale Robert Lee, che dopo la guerra si impegnò nel processo di riappacificazione.
Ovviamente il resto del mondo non è rimasto a guardare e come al solito ha trovato terreno fertile in chi non ha rispetto per la storia, e senza perdere tempo ha iniziato a emulare le "gesta" dei sedicenti antirazzisti statunitensi.
Costoro, ignorando che questi uomini del passato siano vissuti in epoche e contesti completamente differenti dai nostri, cercano di adattare in maniera contorta la morale di questi personaggi ai tempi attuali.
Ed ecco come in una città importante come Londra, la furia iconoclasta abbia preso di mira figure di spicco di quello che fu l'impero britannico: da Francis Drake a Horatio Nelson, fino ad arrivare a Winston Churchill e i monumenti dei caduti nelle due guerre mondiali. Persino Gandhi è finito sotto la loro lente d'ingrandimento.
Come ciliegina sulla torta, le istituzioni hanno gettato secchiate di benzina sul fuoco, con il sindaco londinese che ha istituito una "commissione per la diversità", per valutare quali statue, nomi di strade e murales lasciare.
Anche in Italia, purtroppo, questa tendenza ha iniziato a prendere piede.
Uno dei casi più clamorosi è stato quello dell'imbrattamento della statua dedicata a Indro Montanelli a Milano, gesto filmato e orgogliosamente rivendicato da un collettivo di "studenti" (che forse dovrebbero pensare a studiare maggiormente la storia).
Anche la statua dedicata a Gabriele d'Annunzio è stata oggetto di proteste, come quella di Carlo Felice a Cagliari o l'obelisco "Mussolini Dux" al foro italico (ossessione pluridecennale della sinistra).
Anche internet ha fatto da cassa di risonanza: da un capo del Black Lives Matter, che inneggia all'abbattimento delle statue del Cristo e della Madonna bianche, a detta sua "simbolo del suprematismo bianco", a chi chiede la demolizione delle piramidi egizie, fino all'assurda contestazione della medaglia di San Michele Arcangelo che schiaccia la testa a Lucifero, perché ricorderebbe la morte di George Floyd.
Questa nuova deriva iconoclasta dev'essere un campanello d'allarme per chiunque abbia a cuore la libertà di espressione, l'arte, la storia, e la cultura.
Altrimenti i prossimi obbiettivi potrebbero diventare il Colosseo, l'Arena di Verona o ciò che riguarda i Medici a Firenze, fino ad arrivare ai luoghi di culto di tutte le religioni.
Cercare banalmente di attualizzare tutto secondo le logiche odierne potrebbe portare in futuro a distruggere il patrimonio che la storia ci ha lasciato in eredità, compresi gli errori passati; finendo per dare vita a una di quelle distopie, che si spera restino relegate nei più cupi libri di fantascienza.
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