EXCALIBUR 122 - dicembre 2020
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Dai ruoli istituzionali all'oblio post mortem

Nel 1939, Scano progetta e si costruisce una casa nel centro abitato di Morgongiori, non lontano dalla piana di Terralba. La destinazione privata e familiare dell'edificio consente di esprimere un linguaggio più disteso che prende forma in un'architettura di rustica, essenziale eleganza che richiama le abitazioni delle valli alpine(13).
Flavio Scano, figura emerita del fascismo cagliaritano, ricoprì anche importanti incarichi pubblici. In particolare, dal 1932 al 1943 fu al vertice della Camera di Commercio di Cagliari (allora Consiglio Provinciale dell'Economia). A seguito del decreto 15 novembre 1935 del capo del Governo, assunse le funzioni di vice presidente dell'istituzione. In tale ruolo, credette anche nella vocazione turistica della Sardegna e si impegnò quindi per la costituzione dell'Ente Provinciale per il Turismo. Inoltre sostenne lo sviluppo delle attività estrattive puntando sulle scuole tecniche. Infine, collaborò col padre Dionigi nei primi studi per l'area industriale da insediarsi ai margini della laguna di Santa Gilla.
Le drammatiche vicende che seguirono la caduta del regime e la conseguente epurazione(14) lo costrinsero al confino, che trascorse sino al 1949 proprio in quella piccola villa di Morgongiori, dove era sfollato durante la Seconda Guerra Mondiale. Rientrato a Cagliari, si spense il 20 settembre 1952, a causa di complicazioni delle sue ferite, quando non aveva ancora compiuto 56 anni(15).
Intorno alla sua figura calò quindi una coltre di silenzio e di colpevole oblio nonostante fosse stato «sia nella professione tecnica che nell'impegno civile e politico, persona di grande rilievo»(16): Scano era stato un raffinato e colto umanista. Lo si ricorda anche come conversatore brillante e affascinante, oltre che lettore e bibiofilo appassionato e competente, sempre attento ai valori della cultura e dell'identità regionale.
(13) Cfr. F. Masala, "Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900", cit., scheda 129, p. 236.
(14) Si ricorda che Flavio Scano, nel 1923, era stato fra i primi a Cagliari che aderirono al Partito Fascista.
(15) In occasione della morte, l'Ingegner Scano venne ricordato da Mario Pintor in un articolo pubblicato nel fascicolo di settembre 1952 della rivista "Cagliari economica", edita dalla Camera di Commercio.
(16) Così si esprime P. Fadda, "Un ventennio di trasformazioni e resistenze", in AA.VV., "La Camera di Commercio di Cagliari", vol. II, Cagliari 1997, p. 154.
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