Excalibur rosso
SPECIALE 2
L'inutile quesito: Mario Gramsci fu fascista fino alla morte o no?

Il dilemma di Massimo Lunardelli, autore del volume "Gramsci il fascista - Storia di Mario, il fratello di Antonio"

Il volume di <b>Massimo Lunardelli</b> su Mario Gramsci
Il volume di Massimo Lunardelli su
Mario Gramsci
Finalmente ho potuto leggere il volume di Lunardelli.
Il 19 dicembre scorso, su Facebook, salutai positivamente l'uscita di un libro interamente dedicato alla figura di Mario Gramsci fascista e ringraziai l'amico Giuseppe Manias, direttore della biblioteca gramsciana di Ales, di avermi invitato alla presentazione del libro, fatta peraltro in streaming da Oristano.
Le mie affermazioni determinarono un dibattito a opera di alcuni, che mi accusarono di subalternità se non di servilismo nei confronti di attività e uomini della sinistra e addirittura di non aver io scritto la biografia di Mario Gramsci.
Poiché considero un valore che almeno qui in Sardegna sussista una dialettica civile tra destra e sinistra sia a livello politico, culturale e soprattutto umano, vorrei ricordare ai "duri e puri" che nel lontano 1997, all'atto della sua fondazione, l'associazione. "Vico San Lucifero" organizzò il suo primo convegno pubblico sulla figura di Sergio Ramelli. Ospiti d'onore Teodoro Buontempo, Pietro Cerullo e l'Avv. Gianfranco Macciotta, ex dirigente della sinistra giovanile.
Non mi risulta che allora nessuno a sinistra abbia accusato l'Avv. Macciotta di aver "scodinzolato" nei confronti della destra reazionaria, fascista, ecc..