EXCALIBUR 134 - novembre 2021
in questo numero

I piccoli martiri di Gorla

Vittime innocenti delle bombe dei "liberatori"

di Alessio Dettori
la strage, 184 bambini, 19 insegnanti e altre 5 persone<br>del corpo scolastico
La strage, 184 bambini, 19 insegnanti e altre 5 persone del corpo scolastico
Milano, 20 ottobre 1944.
Gorla è un quartiere periferico di Milano, città che nella fase finale della seconda guerra mondiale si trovava sotto il controllo della Repubblica Sociale Italiana.
Gli alleati, conosciuti come "liberatori", erano impegnati a "liberare" il nord Italia dai soldati fascisti e da quelli tedeschi, ma non si facevano troppi problemi a scaricare tonnellate di bombe sui centri abitati (vedesi tanti altri inutili bombardamenti su obbiettivi che non avevano nessun interesse militare).
La strage di Gorla, purtroppo, fa parte di questo macabro elenco di coloro che, avendo vinto la guerra, sono passati alla storia come eroi puri e senza macchia, senza mai pagare per gli orribili crimini commessi ai danni di civili innocenti, declassati, vergognosamente, a vittime di serie b.
Alle ore 7:58, 36 bombardieri "B-24" della Usaaf (United States Army Air Forces), comandati dal colonnello James B. Knapp, decollarono dall'aeroporto Castelluccio dei Sauri, in provincia di Foggia, per bombardare gli stabilimenti Breda a Sesto San Giovanni.
Erano le 11:29 quando 80 tonnellate di esplosivo vennero sganciate su tutto il quartiere di Gorla.
Fu una carneficina.
La causa di questi ordigni su un centro abitato venne attribuita a un errore di coordinate da parte dei soldati americani, che attivarono le bombe in anticipo, ma invece di farle scaricare in campagna il colonnello Knapp non si fece alcuno scrupolo di farle scaricare sopra una zona abitata da civili inermi.
Quel giorno, dalle macerie, a Milano vennero estratti oltre 600 morti, ma l'episodio più straziante fu quello della scuola elementare "Francesco Crispi", dove un ordigno da oltre 200 kg cadde nel vano scale, proprio durante l'evacuazione della scuola.
In quel nefasto giorno si trovavano all'interno dell'edificio circa 200 alunni, gli insegnanti e il personale scolastico.
L'esplosione della bomba non lasciò scampo, portandosi via le vite di 184 bambini innocenti, 19 insegnanti e 5 persone del personale scolastico. Nel luogo dove sorgeva la scuola, venne eretto un monumento e la piazza venne rinominata "Piazza dei Piccoli Martiri".
Tutti abbiamo sentito parlare del celebre processo di Norimberga contro i gerarchi della Germania nazista, dove essi vennero condannati per i crimini commessi, ma nulla di simile è mai stato fatto per i crimini ingiustificabili perpetrati da coloro che, stando dalla parte dei vincitori, si sono lasciati trasportare dalla sete di sangue, uccidendo centinaia di persone innocenti.
Anche in questo caso, nessuno pagò mai.
Solo nel 2019, su pressione del sindaco di Milano che pretendeva le scuse da parte degli Stati Uniti, il console americano a Milano, Elizabeth Lee Martinez, ha inviato una lettera di condoglianze al sindaco di Milano per le famiglie delle vittime.
Un gesto tardivo e puramente simbolico (più simile a un contentino), visto che i responsabili sono ormai morti da tempo (il pluridecorato colonnello Knapp è morto a 84 anni nel 1999).
Un'altra pagina triste, purtroppo dimenticata dalle istituzioni italiane (che soffre sempre di amnesie quando i morti sono per mano alleata); ma che non è stata dimenticata da coloro che rispettano i morti, senza fare distinzioni in base alla bandiera sulla divisa dei carnefici.
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO