Excalibur verde

Sergio Mattarella

Da ex presidente quasi democratico a capo di uno stato autocratico

di Angelo Abis
il 'nuovo' Presidente <b>Sergio Mattarella</b>
Il "nuovo" Presidente Sergio Mattarella
Nel numero precedente di Excalibur avevamo ipotizzato, per l'elezione del Presidente della Repubblica, una contesa tra i due più autorevoli aspiranti all'alto incarico: Mario Draghi, esponente di una corrente tecnocratica e quindi autocratica, e Silvio Berlusconi, esponente delle forze popolari e sovraniste.
Davamo per scontata l'elezione di uno dei due. Da ingenui abbiamo sbagliato tutte le previsioni: ci siamo dimenticati che in Italia la politica, più che una scienza, è un'arte, per cui tutto è possibile: anche l'impossibile.
Prima del voto lo scenario si è andato delineando nei seguenti termini: (1) Mattarella giurava e spergiurava che non voleva essere rieletto, (2) il parlamento e tutte le forze politiche (eccetto Fdi) erano terrorizzate dal fatto che Draghi diventasse presidente, non per disistima verso l'uomo, anzi da tutti più o meno osannato, ma perché la sua dipartita da Presidente del Consiglio avrebbe comportato il rischio di elezioni politiche anticipate, cioè la fine della carriera politica della grande maggioranza dei parlamentari. Il centrodestra ha giocato malissimo la sua partita. Per prima cosa ha lasciato che la candidatura di Berlusconi venisse respinta senza neppure uno straccio di resistenza. Si è poi suicidato avendo, parte dei parlamentari di Forza Italia e dei centristi, affossato la candidatura del Presidente del Senato, la forzista Elisabetta Casellati.
Chi invece si è mosso con consumata abilità è stato il segretario del Pd Gianni Letta. Con l'astuzia di un vecchio democristiano ha bruciato, o fatto bruciare, tutte le candidature possibili e immaginabili, per poi tirare fuori l'asso della manica: Sergio Mattarella. Il quale ha fatto finta di cedere alla pressione di tutte le forze di governo. E così tutti felici e contenti: i parlamentari che vedranno prorogate per più di un anno le laute prebende, i partiti di governo che potranno gestire quel po' di potere che Draghi concede senza tanti patemi, Draghi che per il momento rimane in sella come Presidente del Consiglio, poi domani si vedrà.
Meno felici gli Italiani che sperimenteranno l'assoluta sudditanza del duo Draghi-Mattarella all'autocrazia della Comunità Europea. Se ne stanno già accorgendo i proprietari degli stabilimenti balneari, ai quali verranno, a partire dal primo gennaio 2024, revocate le concessioni, che con tutta probabilità finiranno in mano alle grandi multinazionali straniere.
Lo vuole l'Europa... e così sia!