EXCALIBUR 141 - giugno 2022
in questo numero

Tra Unione Europea e impero oligarchico: riforme o dissoluzione

Il ruolo che può svolgere l'Unione Europea nell'attuale contesto internazionale

di Franco Di Giovanni
una Unione Europea ancora alla ricerca del suo ruolo
Una Unione Europea ancora alla ricerca del suo ruolo
Avendo parlato del blocco atlantista e di quello eurasiatico resta da considerare solo quello europeo.
Una Europa unita è stata in larga parte attuata in antichità sia dagli antichi romani e successivamente dai regni cristiani.
Questi imperi, oltre che sulla forza, si bastavano su un'idea di fratellanza dei popoli, poi ripresa dal primo Cristianesimo e da teorie illuministe in epoca contemporanea.
Ora non importa se in epoca attuale questa unione sia monarchica o repubblicana, perché ogni paese membro conserva la sua autonomia istituzionale, ma il problema è il predominio della Bce (Banca Centrale Europea) e altri interessi di parte, che condizionano il volere degli appartenenti con l'economia del debito, le politiche di austerità, la cosiddetta economia green.
Ne consegue che gli interessi della Ue cozzano con gli interessi di altri blocchi, come quello euroasiatico che si sta affermando e quello statunitense, anche se allo stato attuale Patto Atlantico ed Europa sono necessariamente alleati contro la Federazione Russa.
La costituzione di una nuova forma di impero europeo potrebbe essere decisa in Commissione Europea, ove elementi chiave dell'alta finanza sono presenti a prescindere dalle istituzioni di democrazia formale.
La Commissione Europea è un organo di suprema iniziativa legislativa, composta da tecnici non eletti e non rispondenti ai singoli stati dell'Unione. Di fatto presiede, per statuto, all'esecuzione delle leggi e sancisce le sanzioni alla violazione di quanto da essa deciso.
Vi sono al suo interno esponenti di potentissimi poteri finanziari, cooptati da organismi privati sovranazionali.
Da molti è accusata di coprire, di fatto, gli interessi di banche internazionali.
Occorre quindi che questo organismo venga reso democratico al suo interno, e decida poi autonomamente anche una politica estera di mediazione che aiuti a sancire la pace tra Russia e Ucraina, fermando una guerra che nessuno rischia di vincere e che potrebbe porre fine per sempre alla pace europea e alla stessa Europa.
Per evitare questa disfatta, l'Unione deve sburocratizzarsi ai vertici e alla base e tornare a una concezione federale, o anche confederale, di sé stessa, rivedendo i suoi accordi internazionali con gli Usa, preferibilmente con un accordo bilaterale, disimpegnandosi in questa guerra da cui nessuno trarrà vantaggio e muovendosi per la pace e la risoluzione del conflitto russo-ucraino, proponendo magari una mediazione che venga incontro agli interessi di tutti.
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