EXCALIBUR 149 - gennaio 2023
in questo numero

Paolo Fadda, l'interprete delle vicende della città

Scomparso un protagonista della crescita culturale ed economica di Cagliari

di Antonello Angioni
<b>Paolo Fadda</b> (Cagliari, 1930-2022)
Paolo Fadda (Cagliari, 1930-2022)
Mi è stato insegnato che non dovrebbe mai scriversi sulle persone alle quali si è legati con un rapporto di amicizia. Ciò perché, inevitabilmente, all'oggettività dell'analisi e delle valutazioni si sovrappongono ricordi, giudizi e persino sentimenti che, in qualche misura, riflettono il legame personale. Tuttavia, per Paolo Fadda ritengo di poter fare un'eccezione, in quanto la caratura del personaggio e i risultati dallo stesso ottenuti nel corso degli anni e nei diversi campi che l'hanno visto protagonista sono tali da evitare il rischio di cui si è detto.
Paolo Fadda è nato a Cagliari nel 1930 da una famiglia della laboriosa borghesia e in questa città ha svolto gran parte della sua vita di studio e lavorativa alternando una lunga esperienza manageriale nel campo pubblico e privato e nelle rappresentanze sindacali degli industriali, con un'assidua attività giornalistica (sulla stampa regionale e nazionale) e con la pubblicazione di numerosi e qualificati saggi.
Cattolico praticante, ha partecipato attivamente alla vita politica nelle file della Democrazia Cristiana per circa vent'anni (1960-1980). In particolare, dal 1964 al 1969 è stato consigliere comunale a Cagliari sotto le amministrazioni Brotzu e De Magistris, con l'incarico di presidente del gruppo consiliare del suo partito; dal 1966 al 1980, quasi ininterrottamente, è stato dirigente provinciale e regionale del partito.
Come manager, Fadda è stato presidente dell'Ente Minerario Sardo, della Saia, della Is Molas e della milanese Brioschi Finanziaria oltre che, per un ventennio, membro del consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna. Ha anche fatto parte del c.d.a. della Sfirs. Inoltre, negli anni '70, ha ricoperto la carica di vice presidente vicario della Confapi.
Dal 1963 era iscritto, come pubblicista, all'Ordine Nazionale dei Giornalisti. Gran parte della sua attività di saggista è dedicata alla città di Cagliari di cui analizza - in chiave storica, economica e sociale - le vicende e i problemi. Il suo primo libro, "La città in fondo alla discesa", è stato pubblicato nel 1985 e ripercorre trent'anni di vicende cagliaritane (dal 1955 al 1985).
A sua firma sono poi usciti:
- nel 1990 "Alla ricerca di capitali coraggiosi: vicende e personaggi delle intraprese industriali in Sardegna";
- nel 1991 "Sa cittadi avolotara: borghesi, majolus, poeti e palazzinari nella Cagliari della fine del secolo scorso", in cui si raccontano le vicende di Cagliari nel passaggio tra il XIX e il XX secolo;
- nel 1995 "Uomini e industrie", importante lavoro (realizzato insieme ad Achille Sirchia e Lorenzo Del Piano) sui 70 anni della Confindustria cagliaritana;
- nel 1997 ha curato i tre volumi su "La Camera di Commercio di Cagliari"; l'opera, attraverso i saggi di diversi autori, ricostruisce la storia dell'ente; tra questi troviamo l'ampio saggio di Fadda sull'economia cagliaritana nel ventennio fascista;
- nel 1998, in occasione della 50ª edizione della Fiera Campionaria di Cagliari (1949-1998), ha curato (con la collaborazione di Maria Dolores Dessì e Achille Sirchia) il volume "Storia di una Fiera";
- nel 1999 "Avanguardisti della modernità", in cui si analizza la trasformazione industriale della società agricola sarda;
- nel 2003 ha curato i due volumi dal titolo "Cagliari Airport", che contengono un suo approfondito saggio dedicato alla nascita, all'evoluzione e al successo dei collegamenti aerei in città;
- nel 2006 "La Cagliari dei negozianti" (con corredo fotografico di Anna Marceddu), dedicato alla storia del commercio cittadino;
- nel 2008 "La Cagliari dei ristoranti" (con corredo fotografico di Anna Marceddu), excursus socio-economico sull'evoluzione della ristorazione in città;
- nel 2008 "C'era una volta in Sardegna la Dc", originale ricostruzione critica della storia della Democrazia Cristiana sarda;
- nel 2010 "Cagliari città di artigiani", contenente un quadro completo - dal punto di vista storico, economico e sociale - di questo importante settore dell'economia cittadina; - nel 2011 "L'uomo di Montevecchio", dedicato alla vita e alle opere dell'imprenditore minerario Giovanni Antonio Sanna;
- nel 2012 "Il cavaliere del nasco", racconto biografico sull'industriale vitivinicolo Francesco Zedda Piras;
- nel 2013 "Da Karel a Cagliari", interessante interpretazione delle vicende della città in chiave economica, politica e sociale;
- nel 2014 "Il barone delle industrie nuoresi", racconto su Franceschino Guiso-Gallisai (1859-1933);
- nel 2016 "L'amico di uomini potenti"; - nel 2016 "Fratelli Pinna. Una storia di successi", che delinea l'epopea dell'industria casearia sarda partendo dal gruppo imprenditoriale di Thiesi;
- nel 2017 "Montevecchio. L'ingegnere che la fece più grande", racconto incentrato nella figura di Alberto Castoldi.

Da queste opere traspare non solo l'acume dello storico e del ricercatore, ma anche l'esperienza di un uomo che ha vissuto in prima persona molte vicende che hanno segnato lo sviluppo (e spesso il non sviluppo) della Sardegna contemporanea. Vicende che Fadda ricostruisce e racconta nel rigoroso rispetto della verità fattuale - avendo avuto una conoscenza diretta dei personaggi che sono stati protagonisti delle stesse - ma, al tempo stesso, col piglio avvincente del narratore che descrive anche gli aspetti interni (e talvolta segreti) di quel "milieu" che è stato l'ambiente sociale ed economico in cui la Sardegna ha tentato di organizzare (dagli inizi degli anni '50 del Novecento) la sua difficile "rinascita".
Paolo Fadda - va detto - è anche un uomo molto fortunato perché i casi della vita gli hanno consentito di incontrare uomini importanti e potenti, di passare attraverso vicende difficili e complesse, di apprendere molte verità segrete e di essere "ammesso" ad alcune importanti sagrestie e cenacoli del potere economico e politico. In questi luoghi è entrato in contatto con grandi industriali, illuminati banchieri, autorevoli giornalisti, potenti uomini di partito; e ha potuto esaminare spaccati di vita che non esistono più e che difficilmente potranno riproporsi, perché la società sarda non è più la stessa, essendo stata travolta da una rivoluzione antropologica e culturale che ne ha modificato le fondamenta.
Anche per questo i lavori di Paolo Fadda sono preziosi e insostituibili, soprattutto per chi vuole investigare nel nostro passato di Sardi e nel difficile presente e tentare di comprendere le prospettive di un futuro denso di tante incognite.
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