EXCALIBUR 149 - gennaio 2023
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26 dicembre 1946: sorge il Movimento Sociale Italiano

logo del Msi dal 1977 al 1995
Logo del Msi dal 1977 al 1995
Nell'intervallo fra le due date furono consolidati i legami con le testate giornalistiche neofasciste e furono messi a punto contatti politici ad alto livello atti a far nascere senza tanti ostacoli il nuovo partito. Fu altresì predisposto un appello agli Italiani e un manifesto programmatico di dieci punti con una impronta decisamente cattolico-fascista, nazionalista per la politica estera, liberale per ciò che riguardava le libertà civili, ma che non si pronunciava sulla democrazia e taceva sul fascismo. Tuttavia anche la data del 26 dicembre corse il rischio di slittare in attesa di ulteriori chiarimenti.
Ma Michelini si oppose(14) dichiarando di aver già informato la questura dell'avvenuta costituzione del partito e di aver già dato disposizioni per l'affissione di un manifesto a Roma. Effettivamente alla questura di Roma fu comunicato l'organigramma del partito: come responsabile della segreteria fu indicato Giacinto Trevisonno. Componenti della giunta esecutiva Raffaele Di Lauro, Giovanni Tonelli, Carlo Guidoboni e Mario Cassiano.
Tutte persone che praticamente non avevano un passato politico, giusto per non suscitare allarme presso l'opinione pubblica e il mondo politico. Ben più marcata, in senso neofascista, l'adesione "interna" al partito: Romualdi, Michelini, Pini, Pace, Tonelli, Piccioni, Gatti, Baghino, Pignatelli, Buttazzoni, Mieville, Galanti, Foschini.
Afferma in proposito Giuseppe Parlato(15): «Il 26 dicembre vide, quindi, la nascita di un soggetto politico dalle grandi possibilità di consenso, ma con il tallone d'Achille rappresentato dalla base, che riteneva valide le parole d'ordine della Rsi e considerava fattibile, nell'Italia della guerra fredda, la collocazione autonoma fra i due blocchi in nome di una identità nazionale che il Movimento Sociale si proponeva di difendere».
Questa dicotomia fra ideali e valori della base, naturalmente ostile al sistema democratico-repubblicano e ai partiti che ne facevano parte, e la consapevolezza del gruppo dirigente che occorreva muoversi, confrontarsi e, se il caso, anche allearsi con quel mondo, alla luce soprattutto dei rapporti di forza fra i vari soggetti politici nazionali e internazionali, fu la nota dolente che lacerò la vita interna del Msi per quasi mezzo secolo, sino al suo scioglimento avvenuto con il congresso di Fiuggi, nel 1995, segretario Gianfranco Fini.
(14) Cfr. Giuseppe Parlato, ibidem, pag. 248.
(15) Cfr. Giuseppe Parlato, ibidem, pag. 251.
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