EXCALIBUR 44 - settembre/ottobre 2003
in questo numero

Lettere e opinioni

Lo spazio dei lettori

della Redazione
A destra poca coerenza.
Ho ricevuto la vostra bella rivista e mi rallegro per la linea di coerenza e di rigore così poco praticata nella cosiddetta destra italiana.

Prof. Tommaso Romano - Palermo

Una "Fiaccola" contro il buio dell'ottundimento collettivo.
Mi congratulo per le ferventi attività culturali e per la nascita de "La Fiaccola". Nome, quest'ultimo, quanto mai familiare al nostro ambiente politico-culturale, dove c'è sempre bisogno di una lucerna che ci possa agevolare nel nostro incedere deciso, mirato e pur radicato nella Storia. Tanto è il buio dell'ottundimento collettivo dei più, degli omologati, degli osceni livellatori dello Spirito! È contro questi che noi ci schieriamo. Noi, uomini d'azione e di pensiero. Noi, animati dalla forza del passato e rivolti lucidamente verso il futuro. Omini dal cuore grande e dalla volontà indomabile. Uomini di destra.

Prof. Francesco Paolo Calvaruso - Palermo

Un lavoro di qualità.
Complimenti per l'impegno e per la qualità del lavoro. Avanti come state facendo.

Lodovico Ellena - Alice Castello (VC)

Il merito di ridestare sensazioni che rischiano di assopirsi.
Complimenti per "Excalibur" e per l'impegno militante dell'Associazione. Da quando Alleanza Nazionale è diventato un partito rispettabile e le lusinghe di governo sono all'ordine del giorno, l'impegno militante è sempre più raro. Sarebbe sciocco far finta di niente. Sappiamo benissimo che la vita del partito è condizionata dalle dinamiche interne di potere e non so se può offrire contributi ideali a una comunità sempre meno militante. L'interrogativo riguarda anche il sottoscritto. Non intendo fare il bacchettone di turno che predica bene e razzola male. Affido la mia riflessione a una rivista che ha il merito di ridestare sensazioni che rischiano di assopirsi.

Claudio Barbaro (Presidente Nazionale dell'Alleanza Sportiva Italiana) - Roma

Momenti di dinamica avanguardia dei tempi della "Giovane Italia".
Ho letto "Excalibur" e l'ho sinceramente apprezzato. C'è una conoscenza reale a monte di tutto quello che esponete, si percepisce un amore sincero per la vostra terra, è evidente una capacità di comunicazione dai più di quest'ambiente del tutto smarrita. Mi è sembrato di riassaporare i momenti di dinamica avanguardia dei tempi della Giovane Italia. Complimenti.

Gabriele Adinolfi - Roma

Grazie Fini...
Evviva! Gianfranco Fini è riuscito a farsi ricevere dai vertici israeliani. Finalmente è riuscito a rifarsi una verginità politica che gli mancava. Un'iniziativa "dovuta e utile".
Ma dovrà pure spiegarci questa ricondanna del razzismo che già era stata applicata dal vecchio M.S.I.. Questo dover a ogni costo voler dimostrare di essere "al passo coi tempi".
Ma dovrà soprattutto spiegarci il ripudio della Repubblica Sociale Italiana. Il buttare alle ortiche tutti i valori espressi da quei giovani che andarono a morire per una questione d'onore e di dignità. «Una delle pagine più vergognose dell'umanità». Dovrà spiegarlo a tutti i camerati caduti negli anni quaranta, ma dovrà anche spiegarlo a tutti quei giovani e meno giovani caduti negli anni settanta e ottanta, perché credevano in un Ideale (che tra l'altro era anche rappresentato proprio dal Sig. Gianfranco Fini, in qualità prima di segretario nazionale del Fronte della Gioventù e poi di segretario del M.S.I.) e credevano soprattutto in posizioni o pensieri che comunque erano considerate inamovibili.
Difficile spiegarlo ai fratelli Mattei, bruciati vivi, difficile spiegarlo a Ramelli, ucciso a sprangate, difficile spiegarlo ai quattro ragazzini uccisi nell'arco di pochi giorni nei pressi della sezione del M.S.I. di Roma Tuscolano, difficile spiegarlo a tanti altri uccisi, a tanti altri lasciati marcire in galera, a tanti altri emarginati e discriminati nella vita sociale e nell'ambiente di lavoro che tanto hanno dato per aver creduto in un ideale.
Senza dubbio non dovrà spiegare niente a tutti quei camerati più o meno nuovi che si sono così bene inseriti nei meandri del potere e sottopotere conquistato in questi ultimi anni, dimenticando tutte le problematiche sociali e politiche che erano alla base del tramontato M.S.I.. Dimenticando le discriminazioni applicate nei confronti del mondo di destra.
Se questo è il prezzo che bisogna pagare possiamo tranquillamente affermare che 55 anni di storia e di vita del mondo alternativo di destra non sono serviti a nulla. Ora basta, siamo belli e puri, democratici e ci scopriamo pure a dover appoggiare una politica che ben poco ha a che vedere con il nostro passato, la nostra tradizione e la nostra cultura e soprattutto con il nostro modo di essere... Addio vecchio mondo di destra.

Ugo Murino - Cagliari
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