EXCALIBUR 52 - febbraio 2009
nello Speciale...

Pasca entra nella X Mas

Il libro di memorie pubblicato da Pasca Piredda nel 2002
Qualche settimana dopo si presentano nel suo ufficio tre aitanti ufficiali della X MAS: Mario Arillo, medaglia d'oro, Lenzi e Paladini. Vogliono che la radio repubblicana (EIAR) trasmetta un loro invito ai giovani ad arruolarsi nella X MAS. Ma al ministero la Decima non gode buona fama e nessuno vuole riceverli. I tre, approfittando della sosta a Salò, si accompagnano a Pasca Piredda (che, tra l'altro, è anche una bella ragazza) contagiandole l'entusiasmo, anche perché il nostro personaggio, tra le scartoffie del ministero, non si trova a suo agio.
Il risultato finale è che Mezzasoma si ritrova tra le mani un telegramma così concepito: «Abbiamo arruolato Pasca Piredda nella X Flottiglia MAS con l'incarico di Capo Ufficio Stampa e Propaganda della X Flottiglia MAS. Saluti. Firmato Arillo, Lenzi e Paladini».
In contemporanea Pasca scrive al comandante della Decima Valerio Borghese: «Qui (al ministero) le mie competenze ammontano a L. 7.000 ma arruolandomi nella X non ho alcuna pretesa. L'unica mia pretesa è di poter servire la Patria là dove la mia opera può essere più utile».
Valerio Borghese su due piedi la militarizza col grado di tenente di vascello e la nomina capo ufficio stampa e propaganda della Decima.
A questo punto, forse, occorre dare una qualche spiegazione su questo comportamento irrituale della X e del suo capo.
Valerio Borghese non è un militare qualunque: ha 37 anni, essendo nato a Roma nel 1906, figlio di principi, con antenati illustri quale papa Paolo V. Sposa una nobile russa, Daria Olsoufieff, che condividerà l'avventura repubblicana del principe, scrivendo tra l'altro, l'inno della X MAS. Di lui Winston Churchill dirà: «Junio Valerio Borghese è l'unico italiano che abbia vinto la guerra».
Nel 1943 è a La Spezia al comando della X MAS, il reparto più moderno ed efficiente della marina militare italiana che, con un dispendio minimo di uomini e di mezzi, ha causato perdite rilevanti agli inglesi(3).
L'8 settembre, Borghese non si lascia prendere dal panico: mette all'erta tutti i suoi uomini, non accetta la resa incondizionata del governo Badoglio ma non si fa neppure disarmare dai Tedeschi, anzi, stipula con essi un accordo (4) alla pari, in pratica la Decima acquista le caratteristiche di un corpo franco vero e proprio, caratteristiche che conserverà con alti e bassi, malgrado l'adesione alla R.S.I., sino alla fine del conflitto. Infatti Borghese avrà un suo esercito composto unicamente da volontari, che poco o nulla dipende dagli alti comandi e dallo stesso governo di Salò, avrà una propria stampa che non conosce nessuna censura, una propria politica estera per cui ha rapporti, anche se "riservati", non solo col Regno del Sud, ma anche con gli americani(5).
Forse è questo il vero motivo per cui riesce a sopravvivere alla sconfitta, pagando, per quei tempi, un prezzo non eccessivo: sconta infatti quattro anni di carcere.(6)
Pasca Piredda, nella caserma di Muggiano (la Spezia) prima e a Milano poi, allorché la caserma di Muggiano viene bombardata, organizza al meglio l'attività dell'ufficio stampa e propaganda. Crea un giornale irriverente e scanzonato per i soldati: il settimanale La Cambusa, che esce facendosi beffa sia della censura italiana che di quella tedesca. Riesce, per un certo periodo, avvalendosi delle vecchie conoscenze ministeriali, a far trasmettere dalla radio i messaggi di propaganda della Decima. Con una Balilla, carica di volantini e di vivaci manifesti che, qualche volta, riproducono la sua bella immagine, (opera, questa, del pittore Boccasile), percorre le strade del nord per provvedere personalmente alle affissioni e ai lanci di volantini. Nella strada per Trieste, in compagnia del futuro scrittore Ugo Franzolin, ha anche un brutto incontro con i partigiani titini, risoltosi positivamente grazie alle sventagliate di mitra dei suoi accompagnatori.
Tutta questa attività, aggiunta al fatto che Pasca frequenta con assiduità amici e parenti sardi, tra i quali il dottor Laria e l'avvocato Ruju, entrambi del partito d'azione, suscita forti perplessità fra le autorità repubblicane e tedesche sino ai massimi livelli. Goebbels, ministro della propaganda tedesca, in una nota al proprio ufficio chiede: «Ma chi è questa dott.ssa Pasca Piredda? È con noi o contro di noi? Indagate». E Mussolini al prefetto di Milano Mario Bassi: «Riferite in merito all'attività del Capo Ufficio Stampa della X, Pasca Piredda».
Ed ecco alcune "perle" riferite al Duce da parte della Guardia Nazionale Repubblicana (G.N.R.) nei rapporti del 13 ottobre e dell'11 dicembre 1944: «Ella sarebbe apertamente antimussoliniana e antitedesca. [...] Ancora un mese prima dell'attentato a Hitler, la Piredda, in automobile con alcuni ufficiali della "X", avrebbe detto "fra poco tempo Mussolini andrà a piedi e noi in macchina". [...] Altre segnalazioni si aggiungono a confermare i suoi sentimenti antifascisti. A taluno è apparso elemento oltremodo esaltato: la stessa, ad esempio, si riterrebbe oggetto della più accesa persecuzione da parte di tutti i componenti del Governo! Viene osservato pure che i fondi a disposizione del suo ufficio sarebbero di gran lunga superiori alle necessità e ne sarebbe fatto sciupio(7)».
Più "serio" ciò che, invece, riferisce il prefetto Bassi: «La Piredda, seppure talvolta critica qualche settore di azione governativo, non può definirsi antifascista nel senso comune della parola. [...] La Decima ha certamente molto speso per la propaganda, basta pensare ai multicolori manifesti affissi sulle mura di tutte le contrade e agli infiniti opuscoli diffusi. Che questo debba ritenersi sciupio, non mi pare giusto. Non si posseggono gli elementi necessari per concludere che vi sia stato, da parte della Pasca Piredda, ingiustificato sperpero di fondi(8)».
(3) Cfr. J. Valerio Borghese, "Decima Flottiglia Mas" - Edizioni Garzanti, 10 dicembre 1971, Milano.
(4) L'accordo così recitava: 1) La X Flottiglia MAS appartiene alla Marina Italiana... veste uniforme Italiana. 2) La X Flottiglia MAS batte bandiera Italiana. 3) Tutte le unità navali già in possesso della X Flottiglia MAS all'8 settembre del 1943 tornano in possesso dell'Unità. 4) La X Flottiglia MAS è alleata del Reich Germanico. 5) Il C.F. Junio Valerio Borghese è riconosciuto comandante della X Flottiglia MAS.
(5) Un capitolo di storia tutto da scrivere riguarda i rapporti che intercorsero tra Regno del Sud e RSI, due "stati" italiani che esistono solo di fatto, con potestà sovrana vicino allo zero e, pur tuttavia, malgrado le abissali differenze, attraverso i propri apparati civili e militari, intrattengono rapporti di collaborazione che si protraggono anche dopo la caduta della R.S.I.. Cfr. Giuseppe Parlato, "Fascisti Senza Mussolini", pagg. 72-73 - Edizione Il Mulino, Bologna 2006.
(6) Cfr. Giuseppe Parlato, "Fascisti Senza Mussolini", pagg. 85-87 - Società Editrice Il Mulino, Bologna 2006.
(7) Cfr. "Rapporti della G.N.R. del 13 ottobre e del 14 dicembre 1944 al Duce. Fondo RSI - Segreteria particolare del Duce - Carteggio Riservato", B73, FI2B, SF6 e ACS - id. SF7.
(8) Cfr. "A.C.S. Fondo R.S.I. - Segreteria Particolare del Duce. - Carteggio riservato", B77, FI2B e SF9.
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