EXCALIBUR 11 - giugno/luglio 1999
nello Speciale...

Le colpe di A.N.

E il popolo di A.N. svoltò a destra... Sconfitta dovuta a contingenze o rigetto nei confronti di una politica troppo rinunciataria?

di Angelo Abis
Mariotto Segni, da molti accusato di portare "sfiga"
È impressionante la fuga degli elettori di A.N. nella consultazione europea del 13 di giugno: rispetto alle politiche del 1996 il 35% di essi, cioè 2.000.000 di persone, non ha riconfermato la propria fiducia al partito di Fini. Di questi circa 1.300.000 ha optato per Forza Italia, 300.000 per la Bonino, 100.000 per Rauti e gli altri se ne sono rimasti a casa. Di contro Forza Italia, oltre a diventare il primo partito Italiano e a surclassare i D.S. di ben otto punti, passa in percentuale dal 20 al 25%.
La botta questa volta è grossa: Fini si dimette e la Direzione Nazionale di A.N., allargata a tutti i deputati e senatori, dibatte per tre giorni sulle cause dell'insuccesso. Autocritica spietata? Seria analisi dei fatti? Manco per niente! Le responsabilità sono, a scelta, dell'elefante troppo sopra nel simbolo, della fiammella troppo sotto, di Segni che non ha fatto presa, di Taradash e Calderisi che sono per lo spinello libero, di Berlusconi che, sempre a scelta, fa gli spot, è stato freddino con A.N. nel referendum per la proporzionale ed è egemone nel Polo.
La realtà è ovviamente un po' diversa e assai più semplice: esiste un forte elettorato di destra che è orgoglioso di esserlo, che ha radicato in sé i valori nazionali, che è anticomunista, che è sensibilissimo ai valori sociali. Questo elettorato, già a partire dal 1996, guardandosi intorno, ha trovato disdicevoli da un punto di vista morale, autolesioniste da un punto di vista politico e cretine sul piano storico le dichiarazioni antifasciste di Fini, ultima delle quali l'avvallo all'affermazione di Violante: «Milosevic è come Mussolini», affermazione, per giunta, che lo stesso Violante si è affrettato a smentire. Se a questo aggiungiamo il "superamento" del comunismo, il fallimento degli uomini di A.N. al governo in alcune regioni del meridione, l'assenza di una seria opposizione dove A.N. non è al governo, non fa certo meraviglia che questo elettorato volti le spalle a un partito che di destra non conserva proprio nulla.
Al confronto Forza Italia è apparsa non come una formazione di destra, ma addirittura di estrema destra: nessun complesso reverenziale verso gli avversari, una strategia politica d'attacco, aggressività e grinta nella propaganda. Il Cavaliere sarà pure "egemone", ricco e antipatico, ha però impostato la campagna elettorale con un programma semplicissimo: "riduzione delle tasse = aumento dei consumi e degli investimenti = più posti di lavoro e più ricchezza = meno evasione fiscale e più introiti per lo Stato = più soldi per lo stato sociale e per i cittadini meno abbienti". Sarà pure demagogico, ma è verosimile, come è verosimile che per realizzare tutto questo occorre abbattere in Europa la sinistra che è statalista e dirigista e in Italia D'Alema, che è anche comunista ed è diventato Presidente del Consiglio con un colpo di mano in perfetto stile leninista, come del resto il suo compagno Milosevic che fa la pulizia etnica proprio perché è comunista, altro che Mussolini!
E poi gli "spot": giorno e notte, su tutti i canali, nazionali e locali, con quella faccia truccata e con quel sorriso finto a trentadue denti, ma con messaggi semplici, chiari, martellanti, ripetuti all'infinito, convincenti e coinvolgenti, perché il "Berlusca" crede a quello che dice: sembrava, più che un leader di partito, un attivista comunista anni '50, che attaccava discorso con chiunque per convincerlo della bontà del comunismo. Intendiamoci, Forza Italia e Berlusconi non sono la destra, non vogliono esserlo e soprattutto non hanno convenienza a esserlo. Ma se A.N. continuerà a disertare i valori, i programmi e i progetti della destra trasformandosi in un partito incolore, "carrierificio" sbiadito per pochi intimi, potrà raccogliere milioni di firme per i referendum, raccattare non uno ma cento Segni che sono a disposizione sul mercato e diventerà così la sola destra che piace tanto alla sinistra: cioè la destra che non esiste.
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