EXCALIBUR 129 - giugno 2021
nello Speciale...

Il risultato elettorale sardo

<b>Emilio Lussu</b> in divisa di ufficiale della Brigata Sassari
Emilio Lussu in divisa di ufficiale della
Brigata Sassari
Ma veniamo in Sardegna.
Proprio in vista delle elezioni politiche, l'associazione nazionale combattenti sarda, che nel '19 con la propria lista "Elmetto" era riuscita a far eleggere 3 deputati, convocò per il 16 aprile il IV congresso, per decidere in sostanza di costituire il Partito Sardo D'Azione con una procedura alquanto singolare: stabilì che gli iscritti all'associazione combattenti diventassero d'ufficio iscritti del neo partito sardo, col risultato che numerosi ex combattenti, già iscritti o addirittura segretari dei fasci di combattimento, si ritrovarono ad avere la doppia tessera, senza che il fatto creasse particolari problemi.
Malgrado non più di una settimana prima una circolare del delegato regionale, ma firmata da Battista Puggioni, mettesse in guardia gli ex combattenti dal fascismo "continentale", considerato al servizio del governo e manipolato dalle questure e dalle prefetture e per giunta strumento dei capitalisti e dei latifondisti.
Ma di tutto ciò non si fece cenno nel I congresso del P.S.d'Az. che si tenne il 17 aprile, sempre a Oristano, probabilmente per un tacito accordo tra la corrente filofascista e quella sardista. Solo dopo il congresso arrivò da parte dei fasci di Sassari e Ittiri una replica alla circolare di Puggioni. Le due sezioni del fascio smentirono categoricamente la sudditanza del fascismo a questure e prefetture e la connivenza con i capitalisti. Anzi dichiararono di combattere il capitalismo improduttivo, di essere favorevoli alla formula "la terra a chi la lavora" e di condividere le aspirazioni regionali.
Subito dopo il congresso di fondazione, il P.S.d'Az. si immerse nella campagna elettorale presentando una lista prestigiosa e di tutto rispetto. La lista venne aperta anche a un candidato del partito repubblicano, il consigliere provinciale Angelo Marras.
A seguito di tale candidatura il Pri avrebbe riversato i propri voti sulla lista dei quattro mori. Erano in lista anche i 3 deputati uscenti Angioni, Mastino e Orano. Seguivano poi i nomi degli ufficiali ex combattenti Candido Adami e Augusto Costa, il grande musicista e musicologo Gavino Gabriel, Nicola Paglietti, delegato regionale dei mutilati, Umberto Cao, definito «primo agitatore dell'idea autonomistica», Agostino Senes, consigliere provinciale di Oristano, Luigi Battista Puggioni, direttore de "La Voce dei combattenti", e infine Emilio Lussu definito «Reduce di quaranta battaglie».
La presentazione della lista sardista fu accolta positivamente dai fascisti sardi, che, non avendo una propria lista e non potendo, a differenza dei camerati del continente, riversare i propri voti sul Blocco nazionale che in Sardegna era capeggiato dall'odiato Cocco Ortu, se pure in ordine sparso, riversarono i propri voti sui candidati sardisti. Iniziarono i fascisti galluresi esprimendo la propria simpatia per Paolo Orano.
Seguì una circolare del comitato centrale dei fasci, a firma di Cesare Rossi, che invitava i fascisti cagliaritani a votare per i candidati sardisti «Non antifascisti e non separatisti». C'entrava niente la candidatura di Emilio Lussu?
Per ultimo il leader dei fascisti della prima ora, Ferruccio Sorcinelli, ritirò una propria lista e ordinò di riversare i voti sul Prof. Mauro Angioni, su ordine del capo della massoneria Torrigiani. La campagna elettorale nell'Isola si caratterizzò per alcuni sporadici scontri tra socialisti e fascisti.
Invece tutta la potenza di fuoco dei sardisti si rivolse quasi esclusivamente contro il Blocco nazionale capeggiato da Cocco Ortu e la parola d'ordine fu quella di «Strozzare il gorilla coccortiano».
Ma rimasero delusi: ancora una volta il vecchio notabile liberale vinse le elezioni facendo eleggere 6 deputati su 12 e conseguendo ben 58.347 voti.
Il P.S.d'Az. si consolò con 35.488 voti, più del doppio di quanto presero socialisti e popolari insieme, ed elessero 4 deputati: Mastino, Cao, Orano e Lussu. Non venne rieletto Mauro Angioni, evidentemente l'appoggio della massoneria non gli portò fortuna.
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